Marquez: “Rossi? Se non partecipi al gioco, il gioco non c’è”
In un mondiale stravolto da nuove Michelin e elettronica unica che ha visto vincere otto diversi piloti nelle ultime otto gare, Marc Marquez sta lavorando di costanza in sella a una Honda che ha sofferto più delle rivali Yamaha l’introduzione del nuovo regolamento.
Marquez: "Se non partecipi al gioco, il gioco non c'è"
Con un podio nelle ultime quattro gare e un margine accorciato a 43 punti su Valentino Rossi, primo inseguitore dello spagnolo, Marquez è pronto ad affrontare le cinque gare che decideranno il titolo MotoGP con la stessa mentalità avuta fin ora, evitando di cadere nelle provocazioni degli avversari a un anno dalle accuse di biscotto del pesarese.
Valentino è il principale avversario perché è secondo, ma non scordiamoci di Jorge, che è più lontano ma abbastanza da essere escluso completamente – spiega Marquez a Marca – Dovrò marcarlo di più perché ha molta esperienza.
Se dovesse provocarmi? Credo che se uno non partecipa al gioco, il gioco non c’è".
Se vai per la tua strada, e lavori come ha sempre fatto, con la stessa mentalità, non vieni trascinato in duelli verbali. In pista è sempre diverso: lì ognuno dà il massimo.
La lite Rossi-Lorenzo? L'ho vista e tutti hanno visto come è andata, non mi interessa commentare o farmi mettere in mezzo. L'unica cosa che mi importa è fare il mio lavoro e lottare per il titolo, chiunque sia il mio avversario.
Se non dovessi vincere il mondiale? Non sarebbe la fine del mondo. Ogni anno si parte con l'obiettivo di vincere e ogni anno c'è la stessa pressione. e se non vinci, non importa come, per me è un fallimento. Quando senti vicina la vittoria, chiaramente fa ancora più male. Ma al momento non penso questo, penso solo alla vittoria.