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Max Biaggi, sui social la foto della tuta che indossava il giorno dell’incidente

Il Corsaro riflette sul taglio di quella seconda pelle tanto cara ai motociclisti: “Custodita con cura, ammirata negli attimi che precedono la vestizione. Vederla rovinata, tagliata, rappresenta una violazione, per certi versi una profanazione”. Poi il messaggio ai giovani piloti: “Abbiate cura del vostro abbigliamento e soprattutto della vostra Vita”.
A cura di Valeria Aiello
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La tuta dell'incidente di Max Biaggi / Instagram
La tuta dell'incidente di Max Biaggi / Instagram

Consumata dalla violenta caduta, tagliata per consentire le prime operazioni di soccorso: tramite il proprio profilo Instagram, Max Biaggi ha pubblicato una foto della tuta che indossava quel terribile 9 giugno. Visibili, all’altezza di braccia e spalle, i segni dell’incidente in cui ha rimediato la frattura di 11 costole, della clavicola e lesioni a entrambi i polmoni. Un impatto violento, contro la moto e poi sull’asfalto, di cui il Corsaro ricorda ben poco. “Probabilmente ho picchiato anche la testa” ha raccontato. “Molti hanno detto che sono rimasto sempre cosciente ma non è così”. Una brutta caduta che ha tenuto con il fiato sospeso familiari e amici, prima che i controlli all’ospedale San Camillo di Roma, dove era stato trasportato in codice rosso, escludessero conseguenze ben più gravi.

Max: "Il taglio della tuta"

Nello scatto si notano gli evidenti tagli, all’altezza del torace e delle gambe. Una sforbiciata necessaria che, da centauro, Biaggi non ha troppo gradito. “Il taglio della tuta! – premette nel post – Nessun motociclista si augura possa mai accadere. Sicuramente la tuta per noi Motociclisti rappresenta una seconda pelle. Siamo gelosi, la custodiamo con cura, la ammiriamo in quegli attimi che precedono la vestizione. A lei affidiamo una buona parte della nostra incolumità. Vederla rovinata, tagliata, rappresenta una violazione, per certi versi una profanazione! Ragazzi abbiate cura del vostro abbigliamento e soprattutto della vostra Vita!”. La riflessione sulla valenza simbolica di quella “seconda pelle” che tante volte salva la vita ai piloti professionisti e non solo, e sull’importanza di protezioni e abbigliamento tecnico in generale. Un aspetto fondamentale, rimarcato con la rinnovata coscienza sul senso della vita, all’indomani di quella che lo stesso Biaggi ha definito una “liberazione” (ieri il campione romano si è recato in ospedale per rimuovere gli ultimi punti) che gli dà la forza per continuare “senza esitazione” il lungo percorso di recupero e riabilitazione.

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