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Mercato auto, in Europa +9,2 le vendite nel 2015

Cresce il mercato dell’auto in Europa dopo la crisi degli ultimi anni. FCA viaggia a ritmi altissimi e piazza le sue auto nelle posizioni alte dei loro segmenti. Pavan Bernacchi: “Occorre prudenza nel valutare informazioni”.
A cura di Vito Lamorte
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Il mercato europeo dell'auto cresce dopo la crisi degli ultimi anni e, secondo Acea (Associazione dei costruttori europei), l’ultimo anno si è chiuso con un +9,2%  e 14.198.750 immatricolazioni, il 9,2% in più del 2014. Soltanto nel mese di dicembre le consegne sono state 1.153.982, dato che ha fatto riscontrare una crescita del 15,9% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. I dati si riferiscono all'Europa dei 28 più i tre Paesi Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera). Secondo le cifre pubblicate Fca ha venduto nel 2015 in Europa 872.500 auto, il 13,6% in più del 2014, con una quota in crescita al 6,1%. A dicembre le immatricolazioni del gruppo sono state 65.168, il 16,4% in più dello stesso mese dell'anno precedente. Il ritmo a cui viaggia FCA in Europa è altissimo: la crescita del gruppo è superiore a quella del mercato. Fiat Chrysler Automobiles ha chiuso il 2015 in Europa "con risultati nettamente superiori a quelli ottenuti dal mercato". La società spiega che i valori sono superiori a quelli dei mercati in quasi tutti i principali paesi: +18,3% in Italia, +7% in Germania, +13,9% in Francia e +29,5% in Spagna. L'ottimo andamento dei modelli lanciati ha trascinato a questo buon risultato nel 2015: la Fiat 500X e la Jeep Renegade sono stabilmente tra le top ten europee e la 500, la 500L e la Panda sono state le vetture più vendute dei rispettivi segmenti. Le Fiat 500 e Panda hanno guidato il segmento A (con il 27,7% di quota), la 500L è risultata la più venduta del suo segmento (83.300 registrazioni e quota al 22,5%) e la 500X è rimasta stabilmente al top. Il 2015 si è chiuso per Jeep con il record di quasi 1 milione 240 mila con un incremento del 113% in Europa.

Il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacch, ha commentato così i dati: "La rimonta italiana era necessaria e fondamentale, visto che sino al 2014 il nostro Paese era tra quelli che avevano perso di più rispetto a tutti i principali mercati europei. Stiamo superando un momento drammatico e anche per questo occorre prudenza nel valutare informazioni del tutto da verificare, come nei recenti casi, molto diversi tra loro, di Renault e di FCA. Tesi tra l’altro smentite sul nascere dai costruttori. Federauto invita al senso di responsabilità da parte di ognuno perché sono in gioco, oltre alla fiducia dei clienti, anche centinaia di migliaia di posti di lavoro".

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