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Monaco di Baviera e Barcellona dichiarano guerra ai veicoli diesel

Le due città sono pronte a bandire le auto a gasolio: in Germania già a partire dalla fine del 2017 qualora sia necessario mentre in Spagna, grazie a un accordo raggiunto tra la Municipalità, i Comuni limitrofi e lo Stato della Catalunya, solo dal 2019.
A cura di Matteo Vana
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In tutta Europa è guerra ai veicoli diesel: sono molte le città che, nei prossimi anni, potrebbero mettere al bando le auto a gasolio. Un problema, quello della cattiva qualità dell'aria nelle grandi aree urbane, che è stato recentemente studiato dalla World Health Organisation e che ha portato alla luce come l'inquinamento, all'interno e all'esterno delle abitazioni, è responsabile globalmente ogni anno della morte di 570mila bambini sotto i 5 anni. Atene, Madrid, Città del Messico e Parigi hanno già dei piani per impedire l'ingresso nelle aree metropolitane e a questo già nutrito elenco potrebbero presto aggiungersi altre due metropoli del Vecchio Continente.

Berlino e Barcellona, infatti, attraverso due iter diversi, potrebbero presto bandire le auto alimentate con motori diesel. In Germania è stata l'Alta Corte a sollevare la questione: l'organo, infatti, dopo ripetuti superamenti dei limiti delle sostanze inquinanti nell'aria, ha imposto lo scorso primo marzo al Governo del Land di predisporre entro la fine del 2017 piani che prevedano la riduzione delle emissioni e, in questo ambito, anche il bando totale dei vecoli diesel nelle zone in cui il provvedimento si renda necessario.

Diversa, invece, la strada scelta dalla città spagnola che, grazie a un accordo raggiunto tra la Municipalità, i Comuni limitrofi e lo Stato della Catalunya, ha predisposto che tutti i veicoli immatricolati prima del gennaio 1997 e veicoli commerciali antecedenti l'ottobre 1994, a partire da gennaio 2019, non potranno più circolare nei giorni lavorativi. Un provvedimento che coinvolge una porzione limitata di popolazione (appena il 7% delle auto e il 16% di furgoni), ma che colpisce un'elevata quota di diesel. La Germania e la Spagna, così come Francia, Italia e Regno Unito, sono tra le nazioni interessate dalla seconda fase della procedura d’infrazione, a cui l’UE ha dato inizio lo scorso mese.

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