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Moto3, Bulega: “Io come Rossi? Un altro Valentino non esisterà mai”

Il pupillo del Dottore rimanda il paragone: “Meglio essere accostati a un pilota forte che a piloti scarsi ma sono il primo a sapere che non ci saranno altri come lui. Lavoro al mio percorso e sogno un futuro in MotoGp. Prima ci sarà la Moto2, forse nel 2018, ma per adesso il mio unico pensiero deve essere andare forte in Moto3”.
A cura di Valeria Aiello
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“Vincere qualche gara e lottare per i primi cinque posti nel mondiale”: così Nicolò Bulega fissa gli obiettivi del 2017, il suo secondo anno in Moto3 da portacolori dello Sky Racing team Vr46 dopo un 2016 chiuso con il 7° posto in classifica e due podi all’attivo, 2° a Jerez e 3° a Motegi, nel giorno del suo 17° compleanno.

Bulega: "Un altro Valentino non esisterà mai"

Allievo della VR46 Academy del Dottore, Bulegas, come a chiamarlo è il papà Davide, ex pilota del mondiale negli anni ’90, continuerà a dividere il box con il collega Andrea Migno, confermatissimo in sella alla KTM del team al via della classe cadetta. “Tra i giovani è quello che più ricorda Valentino Rossi e Marco Simoncelli” ha detto di lui Guido Meda, indicando il giovane Nicolò tra i talenti italiani più promettenti, in un paragone che non può che fare piacere ma che Bulega rimanda senza troppi giri di parole.

Valentino vinse il titolo al secondo anno nel Motomondiale, quello che io mi appresto a vivere, ma non posso ricordarlo: non ero nemmeno nato… – premette Bulega in un’intervista a Motosprint – Il paragone con Rossi è impegnativo, ma è sempre meglio essere accostati a un pilota forte piuttosto che a uno scarso. Io, però, sono il primo a sapere che un altro Rossi non esisterà mai, e allora lavoro per creare il mio percorso”.

In pista sono deciso, ho pochi fronzoli: se devo passarti, non ci penso due volte e non chiedo il permesso. Detto questo, ogni parola e ogni curva di Valentino sono una lezione: non è lui che deve venire a darti un consiglio, sei tu che devi osservarlo e imparare qualcosa ogni volta. E il suo amore per la moto è contagioso”.

Valentino Rossi e Nicolo Bulega / GettyImages
Valentino Rossi e Nicolo Bulega / GettyImages

Il sogno è quello di diventare un top rider della MotoGP. Però è un percorso lungo, e in fondo ho vissuto soltanto una stagione in Moto3. E per arrivare alla classe regina c’è prima un altro salto da compiere – il passaggio in Moto2 che, assicura Nicolo – Non è lontano: ho avuto la possibilità di provare un mezzo del genere e ho visto che è molto più adatto a me. Su una Moto3, invece, perdo qualcosa in accelerazione e in velocità pura, per non parlare della partenza, dove già non sono un fulmine e vengo pure penalizzato dalla stazza. La Moto2 potrebbe diventare la mia categoria nel 2018, ma prima devo andare forte in Moto3, e questo deve essere il mio unico pensiero”.

Il 2017? Sono consapevole di avere una bella occasione: mi sento un pilota di punta in una struttura ambiziosa, professionale e che lancia i talenti italiani come lo Sky Racing Team VR46. Però la concorrenza in Moto3 è forte, oltretutto divido il box con un altro top rider della categoria. Migno è veloce, ha finito l’annata in crescendo e me l’aspetto ancora migliore nel 2017. Ma andranno forte anche Di Giannantonio, che come me potrà sfruttare l’anno di esperienza in più, Antonelli che troverà le condizioni ideali con la KTM-Ajo, senza contare Bastianini che nel finale del 2016 è andato forte quanto Binder: secondo me Enea è il favorito per il titolo. E non dimentico Fenati: è competitivo, avrà una buona moto e sarà spinto dalla voglia di rivincita”.

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