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MotoGp, cinque cose da tenere d’occhio nei test del Qatar

Da venerdì 10 marzo, sotto i riflettori del circuito di Losail, gli ultimi tre giorni di test pre-campionato: piloti in pista dalle 16 alle 23 (ora locale).
A cura di Valeria Aiello
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Tutto pronto in Qatar per gli ultimi test pre-stagionali: i piloti torneranno in pista in Qatar sotto i riflettori dell’International Circuit di Losail da domani, venerdì 10 marzo, per il primo dei tre giorni di test che si concluderanno domenica 12 marzo. Pit lane aperta dalle ore 16:00 alle 23:00 (ora locale), ovvero dalle 14:00 alle 21:00 in Italia. Ultima occasione per piloti e team di continuare il lavoro di sviluppo e identificare il migliore set up in vista della gara inaugurale della nuova stagione, il Gp del Qatar (23-26 marzo).

Vinales ‘Top Gun’ anche in Qatar?

In considerazione di quanto visto nei test pre-campionato, il primo nome da non perdere di vista nei test del Qatar è quello di Maverick Vinales, neopilota del team Movistar Yamaha che ha dominato i test invernali in sella alla sua nuova M1. A differenza di Rossi, lo spagnolo è sempre stato a proprio agio e veloce con il nuovo prototipo che, nelle mani dell’ex iridato della Moto3, si preannuncia tra i favoriti del mondiale. “Sappiamo già con quale set-up inizieremo in Qatar” aveva ammesso al termine dei tre giorni di test in Australia, anche se restano ancora dubbi sulla nuova carenatura. “È un discorso ancora aperto” e che probabilmente troverà un punto proprio nei tre giorni di test a Losail.

Marquez e il nuovo motore Honda

Test significativo per i piloti Honda che dovranno finalizzare l’esatta configurazione del nuovo motore, dopo il passaggio al propulsore big bang. La casa Alata si è lasciata alle spalle le incertezze che avevano minato l’inizio della passata stagione e non solo con Marquez ma anche con Dani Pedrosa e Cal Crutchlow, entrambi soddisfatti della nuova moto. “Solo in Qatar vedremo dove siamo realmente” riconosceva lo spagnolo, con quel pizzico di scaramanzia che, considerate le premesse, di certo non guasta.

Rossi in cerca di una soluzione

I test in Australia avevano lasciato non pochi dubbi al Dottore che a differenza del suo nuovo compagno di box, aveva “lavorato tanto e risolto niente” tanto da stancarsi e non cercare il tempo sul giro. Segnali che avevano fatto suonare l’allarme in Yamaha e per i quali in Qatar la squadra cercherà di intraprendere “strade diverse” nell’ottica di recuperare il ritardo sul giro secco e trovare un passo in linea con quello dei piloti che lo precedono in classifica.

Ducati e la nuova carena

Inutile girarci intorno: l’attesa è tutta per la nuova carena aerodinamica sviluppata da Borgo Panigale. A differenza di Yamaha, che ha svelato la propria soluzione già nei test di Sepang, e Suzuki e Aprilia che avevano mostrato la propria soluzione al divieto di alette aerodinamiche nei test di Phillip Island, l’esordio della carena Ducati è attesa proprio su una delle piste dove la Rossa è favorita: il ritardo del debutto in pista dovrebbe evitare che gli altri team possano copiare la soluzione, come avvenuto nel caso delle alette nel 2016. Nessuna conferma, ma neppure alcuna smentita sulla presenza del nuovo pacchetto aerodinamico sulle Desmosedici GP17 di Jorge Lorenzo e Andrea Dovizioso.

Iannone e il “controllo totale”

Alti e bassi nei test di Phillip Island per Andrea Iannone che in sella alla sua nuova Suzuki GSX-RR aveva pagato un ritardo di quasi 1 secondo dal riferimento siglato da Maverick Vinales. Nell’ultimo giorno di test all’abruzzese era mancato il giro secco ma il lavoro svolto in pista e in particolare i long run gli avevano consentito di “mettere insieme” le informazioni raccolte nei tre giorni di test. “Non ho ancora il controllo totale” aveva ammesso, nel ricercare la “combinazione perfetta” di setting e elettronica. Ma l’esito dei collaudi non era stato “affatto male” e proprio Losail potrebbe essere la pista giusta dove raccogliere i frutti di questo lavoro.

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