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MotoGP, Dovizioso: “Vincere al Mugello è un sogno che si avvera”

Il forlivese raggiante per il trionfo nel Gp di casa: “Una volta davanti ho scoperto che gli altri non ne avevano. La moto funzionava bene e non ho dovuto spingere dai primi giri. Questo ha fatto una grande differenza. Le vittorie di Migno e Pasini: “Hanno fatto delle gare esagerate”.
A cura di Valeria Aiello
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Terza vittoria in MotoGp, la 12° in carriera per Andrea Dovizioso, in una di quelle domeniche che non si dimenticheranno facilmente: secondo successo per la Ducati al Mugello dopo quella di Casey Stoner nel 2009, la prima di un pilota italiano dopo il filotto di sette vittorie consecutive degli spagnoli in MotoGP, la prima per il forlivese sul circuito di casa. Non accadeva dal 1974 che un pilota italiano vincesse la gara tricolore in sella a una moto italiana. Incredibile trionfo dopo un Gran Premio che lo ha visto guadagnare la testa della corsa nelle prime fasi, una volta archiviati Valentino Rossi e Maverick Vinales, e mai insidiata fino al traguardo.

Andrea Dovizioso raggiante sul gradino più alto del podio / Getty
Andrea Dovizioso raggiante sul gradino più alto del podio / Getty

Tante emozioni durante la gara – ha detto Dovizioso al parco chiuso – Prima della gara le mie energie non erano tante e prima di una gara al Mugello non è certamente la situazione migliore. Abbiamo avuto un grandissimo sostegno dalla Ducati e da tutti i fan. Il team ha lavorato benissimo e volevo davvero questa vittoria. È un sogno che si realizza per ogni pilota italiano e quindi oggi per me.

Migno, Paso e Dovi, fratelli d'Italia

Domenica da incorniciare per i piloti italiani, dopo la prima vittoria in carriera di Andrea Migno, la vittoria di Mattia Pasini in Moto2, anche la prima vittoria al Mugello per Andrea Dovizioso: “Sono stati davvero bravi, avete fatto delle gare esagerate” dice al backdrop, in collegamento con gli studi di Sky Sport, non prima di aver scattato un selfie tutti e tre insieme sul podio.

Non avevo una strategia e la strategia che ho fatto in gara non era tanto pensata – ammette – Anche quando sono andato avanti non c’era un motivo particolare, perché non ne avevo di più però la mia moto andava molto bene, avevo dei piccoli lati negativi e anche dei positivi. E quando è così, se gestisci, riesci a fare la strategia.

Una volta davanti ho scoperto che gli altri non ne avevano. In realtà non stavo controllando quando ero dietro a Maverick anche perché a livello di energie dopo stanotte non ero nella migliore situazione. A moto funzionava bene e non ho dovuto spingere dai primi giri, e questo ha fatto una grossa differenza. E poi ho visto che si allontanavano, ho provato il collo, e ce l’ho fatta. È il sogno di tutti vincere al Mugello in qualsiasi classe. In MotoGP è ancora più difficile. C’è un motivo perché tutti piangono… è talmente complicato e c’è talmente tanto stress che quando succede… wow!

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