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MotoGP, duello Rossi-Marquez: Dott. Costa: “Caro Vale, hai tagliato”

Lettera aperta del dott. Costa al pesarese: “Rossi responsabile del taglio della chicane. Sono d’accordo con Marc, è il vincitore morale”.
A cura di Valeria Aiello
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Il corpo a corpo tra Valentino Rossi e Marc Marquez all’ultima chicane di Assen ha riaperto i dibattiti sul limite fino al quale i piloti si possono spingere in pista. C’è chi è saltato sul carro del pluricampione pesarese che ha colto la terza vittoria stagionale, rafforzando la sua leadership nel mondiale, e chi invece si schiera dalla parte dello spagnolo della Honda, che ha dato tutto per tornare sul podio in Olanda, dopo le due battute di arresto di Catalunya e Mugello. La Race Direction ha considerato l’affondo de El Cabroncito un contatto di gara che ha portato Rossi a tagliare l’ultima curva, passando primo sotto la bandiera a scacchi.

Tra i nomi noti, legati al mondo della MotoGP, c’è chi ha preso le parti di Marquez, come il Dott. Claudio Costa, fondatore della Clinica Mobile, che tramite il suo blog ha indirizzato una lettera aperta al nove volte iridato, complimentandosi con lui per la vittoria ma allineandosi alle parole dello spagnolo che nel dopo gara si era definito il vincitore morale del GP.

Caro Valentino,

in Olanda sei stato strepitoso, vincendo su Marquez. Lui lo è stato altrettanto: lo definirei quasi fiabesco in quell’ultimo giro, in cui ha saputo rifarsi sotto e tentare il sorpasso. È stato il tentativo che tutti ci aspettavamo, nell’ultima curva dell’ultimo giro: una manovra impossibile, che nel cuore di Marquez lo avrebbe portato a vincere la gara. Il fatto, indiscutibile, che nessun provvedimento disciplinare sia stato inflitto al pilota spagnolo, ti ha reso, caro Vale, responsabile del taglio della chicane. Sei stato perdonato, e di fronte al perdono io mi inchino. Questo perdono ha fatto dire, pacatamente ma con convinzione, a Marquez a fine corsa: Io sono il vincitore morale. E io, nessuno me ne voglia, sono d’accordo con lui.

Al dott. Costa non sono piaciute le parole di Rossi al termine della gara, quando il pesarese ha detto che se fosse stato per Marquez, avrebbe dovuto “sparire come alla Playstation”.

Per questo umano motivo mi sarebbe piaciuto che all’arrivo tu abbracciassi il tuo rivale come in una festa di fanciulli che vive di birichinate, e lo elogiassi, invece di dichiarare, sarcastico: “Io non ci dovevo essere, all’ultima curva, per Marc, dovevo sparire come in una Play Station”.

No, Vale, ci dovevi essere per affrontare la lotta, perché a ruoli invertiti avresti fatto la medesima cosa. Stanne certo e spera che gli dei che ti hanno liberato dalle corde dove ti aveva costretto Marc, regalandoti la geografia favorevole della curva che hai, con arguzia, tagliato, nelle prossime gare non siano in vacanza. Tutti sanno che gli dei non pagano solo il sabato, e che l'unico sabato del motomondiale è quello dell'Olanda.

Condivido l'ebbrezza della tua meritata vittoria e ti prego di non dire mai più di volere sparire, anche se solo per scherzo. Nessuno lo sopporterebbe. Perché le leggenda del motociclismo è fatta con le pagine dell’ultima curva di Assen 2015.

Tuo, Claudio Costa

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