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MotoGp, Iannone: “Dolore al gomito, non ho spinto al 100%. Ma sulla Suzuki mi trovo bene”

L’abruzzese soddisfatto della moto giapponese e dell’attenzione ricevuta nei test di Valencia nonostante la brutta caduta al mattino: “Ho avuto dolore per tutta la giornata ma ho stretto i denti. Il feeling con la moto e la squadra è molto buono, lavoriamo bene e ci capiamo. Sono contento”.
A cura di Valeria Aiello
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La sua determinazione e la grande grinta non faranno rimpiangere alla Suzuki il suo predecessore, anche se al debutto con la moto giapponese Andrea Iannone è incappato in due diverse cadute nei due giorni di test MotoGP a Valencia, la seconda questa mattina, subito dopo quella del suo nuovo compagno di squadra, Alex Rins, nello stesso punto e con dinamica identica a quella del rookie spagnolo. Un doppio incidente che ha portato all’esposizione della bandiera rossa e all’interruzione della sessione per circa un’ora, per permettere ai commissari di pista di ripristinare il muro di gomme che delimita la via di fuga della curva 12.

Andrea Iannone al box Suzuki dopo la caduta in curva 12 / MotoGp.com
Andrea Iannone al box Suzuki dopo la caduta in curva 12 / MotoGp.com

Iannone se l’è cavata con una botta al gomito destro che gli ha comunque permesso di tornare in pista per continuare il lavoro in sella alla GSX-RR. L’abruzzese ha chiuso i test con il quarto tempo a 634 millesimi dal riferimento di Maverick Vinales, alle spalle di Marc Marquez e Andrea Dovizioso.

La giornata non è iniziata nel migliore dei modi. Mi sono fatto male al gomito e ho avuto molto dolore per tutta la giornata ma ho stretto i denti perché era importante portare a casa delle informazioni – ha detto Iannone ai microfoni di Sky Sport – Alla fine non è andata assolutamente male se pensiamo che è la prima vera giornata di test che facciamo.

Nonostante per contratto non possa parlare esplicitamente della Suzuki e fare confronti con la Ducati, Iannone si è detto soddisfatto della nuova moto che guiderà nelle prossime due stagioni.

Sono abbastanza soddisfatto – aggiunge – Poteva essere un’incognita, potevo magari non trovarmi con la moto e sarebbe stato tutto peggio. Invece il feeling con la moto e con la squadra è molto buono. Stiamo lavorando molto bene, ci capiamo e riusciamo a migliorare e questo è un aspetto davvero importante per me.

La cosa bella è che c’è tanta attenzione da parte degli ingegneri, mi ascoltano tanto e credono a quello che gli dico. Credo che comunque siano abbastanza contenti perché abbiamo delle informazioni utili per loro e questo è positivo.

Suzuki nervosa? Devo abituarmi ancora abbastanza su come sfruttare al meglio la moto ma se ricordo bene, anche Maverick durante le gare in generale muoveva un po’. Quando sei sulla moto non ti accorgi di questi movimenti e credo che questo sia un aspetto molto importante, perché alla fine lì vediamo nei dati ma io non mi rendo conto più di tanto. Il feeling è veramente buono, non ho spinto fortissimo perché dopo la caduta di ieri e di oggi ho perso un po’ di fiducia e quindi sono stato molto prudente. Di solito il giro migliore lo faccio al primo giro, mentre oggi sempre al secondo o al terzo. Quindi non ho sfruttato al 100% la performance della gomma. Però sono contento.

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