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MotoGP, Iannone a Schwantz: “Certe cose dimmele in faccia e non sui giornali”

Il pilota della Suzuki replica alla provocazione dell’ex iridato: “Potrebbe essere mio padre, accetto le critiche ma risponderò solo in pista”. Poi su Instagram scherza: “Già pronto il kart”.
A cura di Valeria Aiello
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Prima il duro attacco di Kevin Schwantz che lo ha accusato di non metterci anima e corpo nella nuova sfida con la Suzuki (“Se non se la sente di rischiare, dovrebbe andare a girare in go kart”) poi la caduta al 25° dei 30 giri del GP di Germania, quando era in lotta con Jorge Lorenzo per l’11° posto, a pesare nel bilancio dell’ennesimo fine settimana negativo. In vacanza con appena 28 punti e il 16° posto in classifica dopo nove gare, Andrea Iannone ha accolto con sorpresa le parola dell’ex iridato della 500 nel 1993 e leggenda della Suzuki. “Avrei preferito che certe cose me le avesse dette in faccia e non sui giornali – è stata la replica di Iannone – Mi dispiace per quello che ha detto. In questi giorni ci siamo visti nel paddock e non mi ha detto niente”.

La risposta di Iannone non va per il sottile: “L’ho sempre stimato come persona e pilota e come età potrebbe essere mio padre – aggiunge – E a un figlio sarebbe meglio che dica quello che pensa, se lo vuoi fare ragionare. Invece così per me è stata un po’ una delusione. Accetto le critiche e risponderò in pista, senza buttare benzina sul fuoco”. Poi, su Instagram, ha ribattuto con un post sibillino, pubblicando la foto di un kart, già pronto con il suo #29. “È domani, kart” scrive, aggiungendo due faccine che piangono dalle risate, quando in realtà c’è ben poco da ridere. Perché le parole di Schwantz, per quanto la leggenda della Suzuki non sia nuovo a dichiarazioni al pepe, è specchio di una tensione tra il pilota e la casa giapponese. Ma Andrea guarda il lato positivo: “In gara ho faticato i primi giri ma poi ho trovato il ritmo dei migliori. È stato un passo in avanti importante, sono contento del lavoro che la Suzuki sta facendo. La caduta è arrivata in un momento in cui la moto scivolava tanto e quando ho frenato mi è partita al posteriore. Non mi arrendo, arriveremo presto”.

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