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MotoGP, Iannone: “Trattato male in Ducati? Mai, non cerco scuse: è dipeso dal lavoro fra me e Dovi”

L’abruzzese della Suzuki fa chiarezza sul risentimento nel confronti dell’ex team: “I piloti ufficiali lavorano molto, anche se negli anni in Pramac ho lavorato di più. Con Dovizioso divergenze nella divisione dello sviluppo della moto, per velocizzarne il processo. I miei obiettivi per il 2017? Crescere e non pensare a un risultato in particolare. C’è tanto lavoro ma non dobbiamo dimostrare nulla”.
A cura di Valeria Aiello
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Al termine della sua ultima gara in Ducati, a Valencia, Andrea Iannone aveva ammesso di aver avvertito un certo distacco da parte degli uomini Ducati già a partire dal Gp diMalesia. “Peccato per queste ultime due gare, non ha sentito il calore avuto in questi anni” aveva rivelato, prima di far valigia per andare in Suzuki.

Iannone: "È dipeso dal lavoro fra me è Dovi"

Parole di risentimento che non erano sfuggite al direttore generale di Ducati Corse, l’ingegner Dall’Igna che aveva tagliato corto, smorzando sul nascere ogni polemica. A puntualizzare sulle incomprensioni anche Andrea Dovizioso, che aveva parlato dell’atteggiamento dell’abruzzese e della mancanza di rispetto nei suoi confronti. Iannone è tornato sulla sua esperienza da pilota Ducati, precisando quanto accaduto al box con l’ormai compagno di squadra.

Nessuno mi ha mai trattato male. Quello che è successo è dipeso dalla divisione dello sviluppo della moto fra me e Dovizioso, in modo da velocizzarne il processo – ha chiarito Iannone a Motorsport – Di fatto, negli anni passati alla Pramac, ho lavorato di più in questo senso che non quando sono entrato nel team ufficiale, dove arrivano pezzi già provati dagli altri. I piloti ufficiali lavorano molto, ma si tratta solamente dell'ultima fase di sviluppo”

Un pilota deve sempre migliorare sotto ogni aspetto ed è quello che si cerca di fare ogni volta che si va in pista. Tutti fanno così e se credi di non doverlo fare, allora stai percorrendo la strada sbagliata. Mi metto sempre in discussione, non cerco mai scuse – ha aggiunto.

"Tanto lavoro da fare ma non dobbiamo dimostrare nulla"

Arrivato in Suzuki al posto di Maverick Vinales che a sua volta è passato al team Yamaha ufficiale, Iannone ha fatto un primo bilancio dei test prestagionali, fissando i suoi obiettivi per il 2017.

Il test di Sepang era stato positivo, così come quelli di Valencia e Jerez – spiega – In Australia ho incontrato più difficoltà, ma non da farmi preoccupare troppo come fu lo scorso anno di questi tempi. Con team e moto mi trovo bene, sono certo che a Phillip Island il problema del vento ci abbia rallentato e creato difficoltà a capire se i cambiamenti potevano andare bene o no. Ma non è stato il grattacapo peggiore”.

Il mio obiettivo per il 2017? La cosa più importante è crescere durante l'anno e non pensare mai ad un risultato in particolare. C'è tanto da lavorare e non credo che dobbiamo dimostrare nulla. Personalmente l'ho già fatto in questi anni nel Mondiale. E lo stesso vale per la Suzuki: in un paio di stagioni ha ridotto il margine dai primi”.

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