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MotoGP, Lorenzo: “Il “biscottone”? Se ne parla solo in Italia, credono a Rossi”

Il neocampione del mondo dà del credulone a italiani e tifosi del ‘dottore’: “Danno per buona la versione di Valentino, non cambieranno idea”. Il rapporto con lui? “Non è un nemico, è un rivale. Capisco la sua frustrazione, avrà il tempo per riflettere ”.
A cura di Valeria Aiello
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Jorge Lorenzo (28 anni)
Jorge Lorenzo (28 anni)

Jorge Lorenzo è tornato ad affrontare i temi che hanno infiammato il finale di stagione e il suo quinto titolo iridato, il terzo in classe regina dopo quelli colti nel 2010 e del 2012. Le parole di Valentino Rossi dopo la finale di Valencia hanno gettato altra benzina sul fuoco, alimentando ulteriormente i dubbi sulle repliche a comportamenti arrivati dentro e fuori dalla pista, con cui si provava a mettere un punto a questa vicenda. Ma come un cane che continua a mordersi la coda, le polemiche seguitano a ruotare vertiginosamente, rinvigorite da versioni che cambiano bandiera a seconda della nazionalità della testata cui vengono rilasciate. Così anche Jorge Lorenzo, intervistato dallo spagnolo Cuatro, ha fornito nuove motivazioni per screditare la tesi di un complotto ordito alle spalle di Valentino, a partire dal suo rapporto con il campione di Tavullia e con Marc Marquez, per il quale non ha nascosto ammirazione.

Rossi? No, siamo rivali – dice Lorenzo – Non ho nemici in questa vita. Marquez? È un pilota incredibile, mi piacerebbe correre con lui nella stessa squadra, ma io e Rossi formiamo una grande squadra. Capisco la sua frustrazione per aver perso il mondiale, ma avrà questo mese per riflettere”.

Il pilota maiorchino ha poi parlato della vicenda di Sepang, del contatto che ha portato alla caduta di Marquez e alla penalizzazione del ‘dottore’ per la manovra ai danni del Cabroncito.

Queste immagini non devono ripetersi in un circuito del motociclismo – rincara il maiorchino – Si poteva evitare questo contatto. Non credo che Rossi volesse farlo cadere, ma voleva farlo uscire dalla pista. Però, è chiaro che Rossi allarga la gamba. Se è una sanzione giusta? Avevo già risposto a Sepang. A un altro pilota lo avrebbero fatto rientrare ai box. In generale, questa storia non mi è piaciuta.

Lorenzo è poi tornato sul gesto fatto sul podio di Sepang, quando al momento della premiazione di Valentino Rossi aveva fatto il segno del pollice verso.

Un gesto di disapprovazione – ha spiegato – Ho chiesto perdono per questo gesto antisportivo perché non rappresenta il valore del mio sport

Infine, sul “biscottone” servito al pesarese, la versione di Lorenzo cambia rispetto alle dichiarazioni iniziali, in cui rivendicava il nazionalismo di Marquez e Pedrosa a scudo della sua vittoria, per i quali, in diretta a Sky Sport, nell'intervista rilasciata a Guido Meda, aveva anche riservato un “bravi”. Ora però il maiorchino fa appello alle dichiarazioni di Valentino Rossi che avrebbero così influenzato l’opinione pubblica tanto da lasciar credere agli italiani e ai fan più accaniti che si sia trattato di un complotto.

Solo in Italia si è parlato di questo, credono alla versione di Rossi. Anche in Spagna lui ha tantissimi tifosi e non cambieranno idea. Marquez e Pedrosa hanno lottato e dato tutto, siamo andati a un ritmo bestiale – ha concluso.

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