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MotoGp, Marquez: “I fischi? Quello che conta è il titolo”

Lo spagnolo, dopo la contestazione a Sepang, dichiara: “Alla fine i tifosi vogliono vedere lo spettacolo e Rossi in questo è il più grande. Ma ciò non cambia il fatto che il titolo è mio”.
A cura di Matteo Vana
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Il titolo mondiale, il quinto della sua carriera, il terzo in MotoGp è in cassaforte. Una vittoria, quella di Marc Marquez, che fin dalle prime fasi del mondiale non è mai stata in discussione: ci aveva provato il connazionale Lorenzo, ma senza fortuna. Ci si era avvicinato ancora di più Valentino Rossi, ma la rottura del motore Yamaha al Mugello era sembrata una sentenza difficile da ribaltare. Alla fine è stato ancora una volta lo spagnolo della Honda ad issarsi sul tetto del mondo.

Una stagione dominata, mai Marquez era sembrato così deciso, così maturo: ha imparato anche a gestire le gare, a capire quando spingere e quando, invece, accontentarsi del piazzamento. Le ultime due gare non sono state certo da ricordare, ma un calo di tensione può capitare a tutti, soprattutto dopo che l'obiettivo è stato raggiunto. In Malesia, però, la sua caduta ha suscitato la reazione del pubblico che lo ha fischiato sonoramente. Un gesto non particolarmente sportivo, ma che l'iberico, ai microfoni di Marca, non vuole sottolineare.

Alla fine i tifosi vogliono vedere lo spettacolo e Rossi in questo è il più grande. Ma ciò non cambia il fatto che il titolo è mio. Per me l'importante è festeggiare il titolo, quello che mi succede intorno non mi importa.

Lorenzo: "I fans devono rispettare tutti i piloti"

Un comportamento che è figlio della scorsa stagione. Proprio a Sepang, infatti, si scrisse una delle pagine peggiori della MotoGp con l'episodio che vide coinvolti proprio Marquez e Valentino Rossi. Al termine di quella stagione fu Jorge Lorenzo a festeggiare e proprio il maiorchino ha voluto dire la sua sui fischi ricevuti.

Mi piacerebbe che i fans rispettassero tutti i piloti. Ora non succede – ha dichiarato – ma magari succederà in futuro, quando capiranno che noi rischiamo la vita tentando di fare il nostro meglio, senza mancare di rispetto a nessuno.

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