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MotoGP Motegi, Lorenzo frana a -18 da Vale: “Sfortuna, ora devo vincerle tutte e tre”

Il maiorchino della Yamaha scarica ancora la colpa su malasorte e condizioni difficili: “Se non avesse smesso di piovere, avrei vinto. Posso ancora recuperare, o almeno questa è la mia speranza”.
A cura di Valeria Aiello
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Jorge Lorenzo (Yamaha Movistar) sul terzo gradino del podio di Motegi, Gp del Giappone
Jorge Lorenzo (Yamaha Movistar) sul terzo gradino del podio di Motegi, Gp del Giappone

Altri 4 punti persi nella lotta per il titolo iridato, ancora la sfortuna a guardare negli occhi Jorge Lorenzo che chiude terzo alla bandiera a scacchi del Gp del Giappone, alle spalle della Honda di Dani Pedrosa e della Yamaha del teammate Valentino Rossi che accresce il vantaggio sul maiorchino al traguardo della prima delle tre gare della tripletta extraeuropea del mondiale e porta a quota 18 lunghezze il vantaggio sul compagno di squadra. Scattato dalla pole con gomme rain sul bagnato di Motegi, Lorenzo ha imposto la ‘solita’ strategia della fuga dettando fin dalla prima tornata il ritmo della corsa. A mettere i bastoni tra le ruote della sua M1, le difficili condizioni dell’asfalto che andando via via asciugandosi, che hanno accelerato il processo di degrado della posteriore della Yamaha del due volte iridato.

Malasorte o errore di valutazione? Lorenzo è convinto che il risultato di oggi sia figlio della sola sfortuna, come successo con il casco in Qatar piuttosto che a Silverstone, ma probabilmente al Twin Ring di Motegi a pesare sul suo risultato del maiorchino potrebbe essere stato proprio quel passo indiavolato, per certi versi non strettamente necessario nelle fasi centrali della gara. Quasi mezza una zappata sui piedi che Lorenzo fa fatica ad ammettere, quasi volesse autoconvincersi che si tratti solo di malasorte e non di un errore di valutazione.

Per l’ennesima volta abbiamo avuto un po' di sfortuna con il clima. Prima perché è piovuto, perché sull’asciutto ero il più veloce, e poi perché ha smesso di piovere e la pista si è asciugata: quella spinta brutale che ho usato all'inizio per andare via a quel punto mi ha presentato il conto, perché la gomma davanti si è distrutta, soprattutto sul lato destro. A quel punto dovevo guidare in maniera molto cauta ed era impossibile tenere il ritmo di Pedrosa, ma anche quello di Valentino.

Ho fatto una gara del tutto simile a quella di Antonelli in Moto3 e Zarco in Moto2: la differenza è che nelle loro gare la pista non si è asciugata, in quella della MotoGP invece sì. Se non avesse smesso di piovere questa gara sarebbe stata nostra senza problemi, ma Valentino è stato molto bravo a gestire le gomme e soprattutto Dani ha fatto un ottimo lavoro. Era incredibile come riusciva a gestire la sua moto in accelerazione, era davvero velocissimo

Il nuovo ritardo in classifica dal Dottore, pesa come un macigno per il maiorchino che in vista delle tre prossime gare di Phillip Island, Sepang e la finale di Valencia, si pone un solo obiettivo.

È un peccato, però alla fine ho perso solo quattro punti e quindi sono ancora a 18 punti di ritardo nel Mondiale. Restano tre gare ed abbiamo la possibilità di provare a vincerle tutte, perché io sono in forma e la moto è molto competitiva. Se ci riesco e magari le Honda e le Ducati mi danno una mano, allora posso riuscire a recuperare questi punti. O almeno questa è la mia speranza”.

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