MotoGp, Nakamoto: “Rossi-Marquez? Spero di non rivedere certe cose”
Shuei Nakamoto si rilassa nel suo accampamento. In altre parole, il vicepresidente esecutivo di HRC è volato in Sud America per seguire il team Honda nelle battute iniziali della Dakar e ha anche dormito in tenda. Ma il suo mondo è quello della MotoGP che tra meno di un mese tornerà in pista con i primi test invernali a Sepang. Il team Honda Repsol punto al riscatto dopo la stagione conclusa che ha visto Marc Marquez chiudere terzo nel mondiale dietro alle Yamaha ufficiali di Jorge Lorenzo e Valentino Rossi, con appena 36 punti di vantaggio sul veterano Dani Pedrosa che però durante la passata stagione ha saltato tre gare per essersi nuovamente operato. Marquez invece ha avuto un anno difficile, con sei cadute nei 18 round del calendario, tra errori, clash e una moto troppo nervosa da cui ripartire.
Stiamo provando diverse cose – ha spiegato Nakamoto in un'intervista a Marca – Siamo concentrati su come rendere la moto meno aggressiva ma per qualche motivo non siamo riuscuti a trovare una moto migliore a quella dello scorso anno. Gli ingegneri stanno esaminando il perché e mi auguro che si trovi una soluzione prima dell’inizio della stagione. Dobbiamo migliorare.
Confermarsi il più forte dopo aver colto due mondiali di fila non era facile ma nel fallire Marc Marquez non ha lesinato manovre al limite e che nel confronto diretto non sempre hanno avuto il risultato sperato. Per Nakamoto si è trattato di errori dettati dall’inesperienza ma da cui Marquez ha imparato la lezione.
Marc non poteva lottare per il campionato ma dal punto di vista della velocità è il numero 1. È caduto sei volte, se fosse riuscito a chiuderle sarebbe stato campione. Marc cerca sempre di vincere tutte le gare, ma ora sa che vincere il campionato è molto più importante. Marc è un ragazzo molto giovane, ha bisogno di più esperienza e credo che i risultati dell'ultimo anno abbiano contribuito a capire questo.
Nakamoto è poi tornato sulla polemica che ha infiammato le ultime gare del mondiale.
Penso che il 50 per cento di appassionati di MotoGP è tifoso di Valentino e crede a quello che lui dice. Si tratta di qualcosa che Honda non può controllare. La storia dimostra che durante tutta la sua carriera, Valentino ha attaccato i suoi rivali, come Gibernau e Stoner. Ora tocca a Marc. Ma Marc è un pilota che ammira Valentino. A Valencia non era felice, ma non è cambiato nulla, Valentino è il suo eroe. Entrambi sono stati in vacanza, spero arrivino più rilassati e che nella prossima stagione possano confrontarsi in una lotta più pulita, e non nelle sale stampa o nei box. Non voglio rivedere ancora certe cose.
Diversi i campioni e piloti spagnoli che la Honda schiera sulle due ruote, come Marquez, Pedrosa o Barreda, ma anche in Formula 1, con Fernando Alonso tornato in McLaren nell'ambito del progetto Honda dalla passata stagione. Nakamoto ha incontrato l'asturiano in occasione del Thanks Day Honda sul circuito di Motegi, quando i due si erano scambiati ruoli e mezzi per un giorno.
A metà dicembre, al fan day Honda a Motegi, Fernando Alonso ci ha chiesto di provare una MotoGP. Lo ha fatto e, non appena tornato ha chiesto la telemetria. Ha visto velocità, punti di frenata… Poi ha capito perché un pilota è così veloce in Formula 1. Ha scherzato nel chiedermi un mega contratto e la mia risposta è stata: ‘Mi dispiace, troppo costoso’. Ha due anni contratto con il team di F1, Marc e Dani sono con noi, Joan nel Rally team. Sono felice, a questo punto, siamo in buone mani.
