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MotoGp, Poncharal: “Niente ‘mafia spagnola’ Marquez-Lorenzo, anche Rossi può sbagliare”

Il boss del team Tech3 sui fatti che hanno avvelenato la scorsa stagione: “Valentino ha provato a giocare una battaglia psicologica a Sepang, rovinando l’atmosfera del weeekend. Ridicolo accusare Dorna di aver favorito gli spagnoli”.
A cura di Valeria Aiello
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Jorge Lorenzo, Valentino Rossi e Marc Marquez / Getty
Jorge Lorenzo, Valentino Rossi e Marc Marquez / Getty

In attesa di tornare in pista a Phillip Island da mercoledì prossimo per la seconda sessione di test pre stagionali della MotoGP, Hervé Poncharal, numero uno del team Tech 3, in una lunga intervista a Motorsport.com, ha parlato di diversi temi e la rivalità tra Valentino Rossi e Marc Marquez sfociata nell’incidente di Sepang, e poi sbarcata nella finale di Valencia, dove nonostante la rimonta dall’ultima casella in griglia, il pesarese ha visto sfumare il sogno del decimo alloro iridato in carriera. Per il manager francese quanto accaduto nelle battute finali del mondiale non ha avuto solo risolti negativi, regalando una battaglia incredibile su cui ad esprimersi sono stati in molti, anche il mondo della politica, a conferma di quanto il Motomondiale sia diventato popolare.

Sono stato alla conferenza stampa in Malesia e sono rimasto sbalordito da ciò che ha detto Valentino – ricorda Poncharal – Non pensavo che sarebbe andato tanto lontano, ma ha rovinato l'atmosfera del weekend e provocato quello che è successo domenica.

Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo vuoto, ha appannato l'immagine di una stagione che era stata buona fino a quel momento. Se vogliamo vedere quello mezzo pieno, ha attirato tante persone che solitamente non seguono la MotoGP. Non è tutto negativo, a Valencia c'erano più di 110.000 persone ed è stato un bel weekend, senza incidenti in pista o sulle tribune, nonostante in molti avessero paura di questo.

"Anche Rossi può sbagliare"

Incappato in un inizio stagione altalenante, nel corso del mondiale Jorge Lorenzo si era trovato a inseguire Rossi in testa alla classifica piloti a partire dalla tappa inaugurale in Qatar. Tuttavia, secondo Poncharal, la poca fortuna durante alla stagione del maiorchino è stata colmata da una grande consistenza in pista con cui si è meritato il quinto titolo mondiale.

Lorenzo non è un falso campione. Nel corso della stagione è stato il pilota più veloce, anche se forse gli è mancata un po' di costanza. Valentino ha perso il titolo a causa di piccole cose. In ogni caso, i tempi sul giro hanno mostrato che a Valencia avrebbe chiuso quarto anche se non fosse partito ultimo. Ora è finita.

C'è stata una battaglia spietata tra Marquez e Lorenzo, e Rossi ha provato a giocare una battaglia psicologica per essere certo che Marquez non aiutasse Lorenzo. Ma sapendo che i due spagnoli non si amano, faccio fatica a vedere un motivo per cui Marquez avrebbe voluto vedere Lorenzo campione. Tuttavia, dopo quell'incidente che faticava a capire, forse Marquez non voleva più che Valentino fosse campione.

Quando combatti per l'obiettivo della tua vita, sei concentrato su quello e finisci per fare cose che non faresti se fossi seduto davanti alla televisione, ma questo è anche uno dei lati belli dello sport. Anche Rossi è un essere umano e può sbagliare. In passato lo abbiamo visto bastonare Gibernau ed essere più forte dei suoi rivali. Anche se lo chiamavamo "baby Rossi" quando ha fatto il suo debutto, ha sempre mostrato di avere carattere. Sa come si combatte ed in questo è fantastico”.

Il controverso epilogo ha però sollevato un polverone mediatico senza precedenti che, dal punto strettamente organizzativo ha portato a un aggiornamento del regolamento del mondiale, per cui dalla stagione 2016 non sarà più la Direzione Gara a decidere sulle penalizzazioni dei piloti, bensì un nuovo organo indipendente da Dorna.

Comunque, ormai è andata così. Pensare che ci possa essere stato un accordo segreto tra Lorenzo e Marquez, onestamente, è assolutamente ridicolo – ha aggiunto Poncharal – Ma ai tifosi non si può impedire di essere tifosi, anche se sono tutt'altro che oggettivi. Gli eccessi esistono ovunque, in tutti gli sport, nella politica. Basti pesarese che ne ha parlato anche Renzi e Rajoy: il fatto che i politici si esprimano sulla MotoGP dimostra quanto sia diventata popolare. Ma ecco, non voglio rendere questo più importante di quanto realmente sia. È solo il risultato di una battaglia incredibile e di un'assoluta fame di successo da entrambi i lati”.

Tuttavia, si può sempre cercare di fare meglio. Una delle cose che hanno colpito la Dorna e Carmelo Ezpeleta, e che trovo completamente stupida, è sentire parlare di "mafia spagnola". Su internet in tanti accusavano di voler spingere i piloti spagnoli più che fare gli interessi del campionato. Ma è ridicolo, è sempre stato il contrario. Se Carmelo e la Dorna avessero voluto influenzare la situazione, sappiamo che Rossi avrebbe avuto un maggior impatto di marketing vincendo il campionato. Alcuni pensano che la Dorna sia colpevole di tutto” – ha concluso.

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