MotoGP Silverstone, Dovizioso: “Momento surreale, siamo in lotta del tutto”
Marc Marquez aveva ragione. “Andrea Dovizioso ha fatto poco rumore ma sarà forte”. Quasi una profezia, prima che in pista si consumasse il dramma della rottura del suo motore Honda e il forlivese regalasse il quarto capolavoro dell’anno con cui tornare in vetta al mondiale per la seconda volta da inizio stagione. Con il gruppo degli inseguitori fin dalle prime fasi, mentre Valentino Rossi dettava il ritmo della gara, Dovizioso ha atteso il terz’ultimo giro per “sfruttare al massimo” i lati positivi della sua Ducati che, assicura, non ha cambiato Dna ma è solo cresciuta in vari aspetti, evidentemente determinanti per confermarlo tra i reali contendenti all’alloro iridato. E quando Vinales ha tentato l’assalto finale, ha “chiuso bene la porta” e messo il sigillo sulla sua 15esima vittoria in carriera.
È una gioia bellissima, e poi questa pista è speciale. Non mi aspettavo di essere così competitivo in gara. Sapevo di essere veloce ma le Honda me le aspettavo più forti, ma in gara vado meglio, in gara mi sento più comodo e ho capito perché perdevo tanto in certe curve e migliorando in quei punti, sono arrivato alla fine che avevo più grip degli altri. Questo mi ha permesso di mettermi al posto giusto nel momento giusto e non ce l’hanno fatta a passarmi. Il Dna della moto non è cambiato, le caratteristiche sono molto simili, ma siamo riusciti a migliorare su vari aspetti che ci permettono di avere una buona base. E quando possiamo gestire le gare così, riesco a sfruttare i lati positivi nel momento giusto. A centro curva perdiamo ancora troppo ma abbiamo una gestione migliore – ha dichiarato Dovizioso a Sky Sport.
"Momento surreale"
Con quattro vittorie da inizio stagione, Dovizioso è il pilota che ha vinto più gare quest’anno. “Quello che sta succedendo è surreale. Abbiamo fatto uno step grandissimo perché non siamo abituati a vedere la Ducati e Dovizioso così, stiamo vivendo un momento di splendore con la consapevolezza di quello che stiamo facendo. E con sostanza, non è un semplice exploit che poi sparisce”.
Andare a Misano da leader del mondiale è tanta roba, non mi sarei mai aspettato di rimanere così competitivo. Adesso siamo in lotta del tutto, ognuno ha dei pregi e dei difetti. Io favorito? Non esageriamo, siamo tutti in lotta”.
