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MotoGP, test Sepang: Ducati e la mistery box: cosa si nasconde nel nuovo codone

La scatola in carbonio nel posteriore della Desmosedici non è vuota: definita “salad box” da Pirro piuttosto che “cassonetto” dai tecnici di Borgo Panigale, la nuova soluzione permette lo spostamento di parte dell’elettronica al posteriore e la conseguente diversa distribuzione dei pesi.
A cura di Valeria Aiello
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Il nuovo codone della Ducati nei test di Sepang / Ducati
Il nuovo codone della Ducati nei test di Sepang / Ducati

Dopo il debutto nei test privati della scorsa settimana sulla Rossa portata in pista dal collaudatore Michele Pirro che l’aveva scherzosamente definita una “salad box”, il nuovo contenitore posizionato sotto il codone della Desmosedici è una delle novità tecniche che la Ducati sta continuando a testare nei test di Sepang dove oltre ai titolari Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo, la factory di Borgo Panigale schiera una terza moto su cui, nelle tre diverse giornate di collaudi, si stanno alternando Casey Stoner e Michele Pirro.

La nuova scatola in carbonio incuriosisce, perché alla soluzione è abbinato un inedito scarico in posizione laterale che ha lasciato spazio a diverse ipotesi sulla sua funzione, compresa quella di anti impennamento sostenuta da diversi siti web che la hanno associata alle novità aerodinamiche che Ducati sta sperimentando dopo il cambio di regolamento sull’uso delle alette, vietate dal 2017. Un primo indizio era arrivato dal direttore generale di Ducati Corse, Gigi Dall’Igna, che nel tentativo di minimizzare l’importanza del progetto aveva parlato di “una forma di carenatura” che al suo interno “non è vuota” e che “non contiene carburante”. Lo spostamento dello scarico a destra “è di soli 30 millimetri, quindi non una modifica enorme e non definitiva” aveva aggiunto, sostenendo la necessità di un confronto “back-to-back” prima che venga promossa per il 2017.

Ma cosa si nasconde all’interno della mistery box? A dare una risposta alla domanda che da giorni attanaglia i ducatisti è l’inviato di Sky Sport Sandro Donato Grosso che all’interno del box Ducati è riuscito a carpire alcuni segreti della nuova soluzione. "Con questa modifica parte dell'elettronica, circa 2 chili e 300 grammi, è stata spostata al posteriore – chiarisce il giornalista calabrese – Ne consegue che la zavorra precedentemente fissata in quel punto può essere spostata in un altro posto della moto o abolita se non ve ne è più bisogno per raggiungere il peso minimo. Il posizionamento di queste componenti nella parte posteriore e centrale ha determinato lo spostamento di un terminale di scarico nella parte destra della Ducati – aggiunge – Una soluzione che comunque dà dei vantaggi per questo motivo sta per essere promossa per il 2017. Magari sarà poco bella da vedere ma l'ing. Dall'Igna giustamente predilige l’efficienza all'estetica".

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