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MotoGP, top e flop dei test in Qatar

La Yamaha regina dei test ma solo con Maverick Vinales. Ducati cresce con Dovizioso, Lorenzo al 70%. Rossi in difficoltà, Marquez cade cinque volte, tre volte in una sola serata. Il punto al termine degli ultimi test pre-campionato.
A cura di Valeria Aiello
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Con i test del Qatar, si è concluso anche il pre-campionato, che tra l’arrivo di Lorenzo in Ducati, il dominio di Vinales, le difficoltà di Rossi e Iannone, i dubbi della Honda sui nuovi motori, i progressi dell’Aprilia e lo sbarco della KTM nel mondiale ha avuto molti temi e altrettanti protagonisti che, con le ultime prove alle spalle, possono tirare le somme su ciò che funziona e cosa meno, comprese le discusse nuove carene che sintetizzano la corsa alla migliore soluzione aerodinamica per recuperare la deportanza perduta dal divieto di alette esterne imposto dal regolamento tecnico di questa stagione. In attesa di comprendere se i primi valori visti in pista saranno confermati, vediamo i top e i flop di quest’ultimo test prima dell’inizio del campionato del mondo MotoGP 2017.

Maverick Vinales / MotoGP.com
Maverick Vinales / MotoGP.com

I top

Vinales, l’uomo da battere

L’ultimo test ha confermato Maverick Vinales, vera costante dei test pre-stagionali, primo a Valencia, Sepang, Phillip Island e Losail, Lo spagnolo arriva al primo Gp come meglio non poteva, a proprio agio sulla Yamaha, veloce sia sul giro singolo che sul passo. I test invernali dicono che è lui l’uomo da battere. Il ‘Top Gun’ sorride e dice di avere ancora del margine. “Non sono al limite e credo di poter dare ancora di più” spiega, prenotando il suo posto nella corsa alla vittoria del primo round. Alle sue spalle un team esperto e i tecnici Yamaha che durante l’inverno hanno lavorato principalmente su tre aree, dal miglioramento della guidabilità alla diminuzione dell’usura dello pneumatico posteriore, senza perdere di vista la riduzione del gap in termini di velocità rispetto alle Ducati che, come confermato dal record di 351,8 km/h di Jorge Lorenzo sul lungo rettilineo di Losail, resta il riferimento della categoria.

Ducati cresce, Lorenzo al 70%

Velocissime anche le Ducati che su un tracciato storicamente favorevole alle Rosse ha lavorato a testa bassa, mostrando il grande sforzo messo in atto da Borgo Panigale in vista dell’inizio del mondiale. “Arriveremo pronti? C’è ancora molto lavoro da fare” dice l’ing. Gigi Dall’Igna “Abbiamo delle soluzione per ridurre i problemi che abbiamo, dipenderà da quanto bene riusciremo a realizzarle e dalla velocità con cui le porteremo in pista. Ma crediamo di poter essere in tempo per esaltare tutte le qualità della nostra moto e cerare di ridurre gli aspetti negativi”. Gli ultimi test precampionato hanno dato feedback preziosi, da un lato con Andrea Dovizioso che ha sfruttato la propria esperienza per provare e valutare le diverse soluzioni, dall’altro con Jorge Lorenzo che ha fatto un passo in avanti nell’adattamento alla moto. “Non è stato un miglioramento della Desmosedici ma del mio stile di guida. Ho cambiato tecnica di frenata e stiamo cercando la messa a punto che voglio. Mi sento al 70% del mi vero potenziale con la Ducati”. A fare capolino anche la carena aerodinamica, non ancora promossa ma neppure bocciata dai titolari.

Sorpresa Folger

Adattamento brillante quello dei rookie del team Yamaha tech3: per un pilota che arriva dalla Moto2 non dovrebbe essere semplice inserirsi costantemente tra i top riders della classe regina, ma Jonas Folger ci è riuscito, piazzando la sua Yamaha (la 2016 per la squadra di Herve Poncharal) nella top ten dei tre giorni di test in Qatar, ottavo in classifica combinata. Bene anche il due volte iridato Johann Zarco che sotto i riflettori del circuito di Losail ha trovato il decimo tempo assoluto.

Valentino Rossi / LaPresse
Valentino Rossi / LaPresse

I flop

Rossi in difficoltà

Ha parlato di miracolo, scherzando sui guai del pre-campionato: a differenza del neocompagno di squadra, Valentino Rossi non ha trovato il giusto feeling con la Yamaha 2017, faticando soprattutto all’anteriore. A colpire sono le difficoltà trovate in ogni test che hanno confermato le sensazioni negative già avute alla prima presa di contatto con la nuova moto, a novembre, nei test di Valencia, e poi trovate anche nei test di Sepang e Phillip Island. La caduta alla curva 7 nel secondo giorno di test del Qatar aveva anticipato il debutto di una soluzione “estrema” che era sembrata risolvere tutti i problemi. Domenica però tutto era tornato come prima e Valentino ha pagato distacchi pesanti. Il Dottore e il suo gruppo sono indietro. Tuttavia il pesarese è convito di “poter essere più veloce nella prima gara”.

Marquez cade cinque volte, tre in una sola serata

“Anche lo scorso anno era caduto tre volte nella stessa serata, non è una novità” ricorda Marquez che nel primo Gp stagionale della passata stagione era comunque salito sul podio. Il campione del mondo in carica ha sfruttato i test per cercare il limite, perché “se non spingi, non capisci dove sei veramente”. Rispetto allo scorso anno la situazione della Honda sembra migliore anche se la gestione elettronica del nuovo motore big bang sembra essere ancora un limite per i piloti Hrc.

Iannone e la Suzuki cucita addosso a Vinales

Anche Iannone sta cercando un complicato adattamento alla nuova Suzuki.“Per andare forte, serve uno stile di guida come quello di Vinales” ha ammesso l’abruzzese. “Sto cercando di imitarlo, ma Maverick ha uno stile di guida molto diverso dal mio. Lui non frena mai in curva, ma lo fa con la moto dritta e poi la butta dentro la curva” spiega, sottolineando la differenza in staccata con lo stile dello spagnolo, “diverso dal mio e da quello della maggior parte dei piloti della MotoGp”. L’esatto contrario della Ducati, che si contraddistingue per la sua stabilità in frenata, consentendo di entrare in curva e di frenare anche all'interno. Nei test Iannone non ha mai chiuso nella top ten e per quanto fosse lecito aspettarsi qualcosa in più, per capire il livello di competitività bisognerà attenere il 26 marzo, cioè la prima gara, quando saranno i riflettori di Losail a far luce sulla questione.

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