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MotoGP, un incidente può costare anche 100mila euro

Incappare in una caduta, anche se una banale scivolata, può costate tra i 15.000 e i 100.000 euro di ricambi per una squadra della classe regina. A svelare i prezzi delle singole componenti è Bourguignon, capo tecnico di Crutchlow in LCR Honda.
A cura di Valeria Aiello
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La Honda di Cal Crutchlow dopo l'incidente di sabato a Brno / GettyImages
La Honda di Cal Crutchlow dopo l'incidente di sabato a Brno / GettyImages

Un incidente può costare fino a 100mila euro. È questa la stima fatta da uno degli uomini del team LCR e pubblicata dal Telegraph che ha fatto i conti in tasca alla squadra di Lucio Cecchinello. Due milioni di euro di esborso iniziale per la fornitura e che comprende “anche lo sviluppo e gli ingegneri Honda” spiega il capo tecnico di Cal Crutchlow, il francese Christophe Bourguignon, nel mondo delle corse dal 1989, quando ha iniziato la sua carriera come meccanico nel motocross fino alla prima collaborazione con Randy De Puniet e il team LCR nel 2008. Affettuosamente chiamato “Beefy” da Crutchlow, Bourguignon assicura che “ogni componente è costosa”. E se si guarda al solo bilancio della scorsa stagione, nel corso delle 18 gare in calendario, Crutchlow ha raccolto 2 vittorie (Brno e Phillip Island) e 2 secondi posti (Sachsenring e Silverstone) ma è anche caduto 26 volte, pesando non poco nelle casse del team.

Un incidente può costare tra i 15.000 e 100.000 euro. In MotoGp un incidente da 2.000 euro non esiste. Se siamo fortunati, con i pochi pezzi che abbiamo sui nostri camion, rimettiamo a nuovo la moto. Ma un incidente più grande, o più incidenti di fila, possono improvvisamente metterci in difficoltà perché, ad esempio, non abbiamo cinque serbatoi a magazzino – ha spiegato Bourguignon – Lo stesso vale per gli scarichi e i radiatori, per i quali abbiamo versioni per le libere e da gara. Ci possono essere uno o due incidenti in un ine settimana, oppure puoi avere un problema. Se si ordinano parti in Honda, bisogna considerare i tempi di produzione e consegna, che possono essere di cinque o sei settimane.

Anche 10.000 euro per un set di freni

Le moto sono pesanti e molto veloci, e non si può parlare di ‘piccolo’ incidente, argomenta il tecnico francese. “Se si perde l’anteriore, si finisce per danneggiare o rompere la carena, i pannelli laterali, i manubri e molte altre partii che sono in fibra di carbonio. La maggior parte delle componenti possono essere riparate, ridipinte e riutilizzate. Diventa costoso quando si fanno incidenti come quello di quest’anno in Qatar, quando si danneggia telaio e forcellone, non c’è prezzo che tenga. E questo vale per ogni costruttore”. Tornando ai costi delle singole componenti, dopo un giro attorno alla moto, Bourguignon ha iniziato ad elencare i prezzi delle diverse componenti. “Un set di freni in carbonio costa circa 10.000 euro, e la maggior parte della volte, quando la moto finisce nella ghiaia, è troppo pericoloso riutilizzarli per via dei chip che posso essere danneggiati. Non puoi mandare il tuo pilota a 300 km/h se c’è qualche parte che può compromettere la sicurezza” precisa. “Poggiapiedi, leve e manubri sono le prime cose a saltare, e nella maggior parte degli incidenti, anche se non sempre, anche il radiatore viene danneggiato. Quest’ultimo, a seconda delle specifiche e del produttore, può arrivare a costare anche 10.000 euro. Se la moto sbatte a terra dal lato sinistro, dobbiamo sostituire il cambio, la piastra del poggiapiedi, il sensore di spostamento, il tubo di aspirazione, il tubo della batteria e l’impianto elettrico. Se invece si tratta del lato destro, si piegano le piastre, si rompe il perno del cilindro principale del freno posteriore, lo scarico il filtro dello scarico, e a volte, anche la parte superiore della frizione”.

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