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MotoGP, Valentino Rossi: “Battere Marquez mi dà quella spinta in più”

Il pluricampione pesarese è sempre più determinato a cogliere il decimo titolo iridato: “Essere tornati a lottare con questi ragazzi è una grande motivazione”.
A cura di Valeria Aiello
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L’epico duello tra Valentino Rossi e Marc Marquez ha infiammato i 100mila spettatori presenti sulle tribune del Dutch TT di Assen e i milioni di appassionati in tutto il mondo che in piedi sul divano hanno applaudito alla strepitosa vittoria del pluricampione pesarese dopo il taglio dell’ultima chicane prima del traguardo, costretto dalla manovra al limite dello spagnolo.

Un ultimo giro destinato a restare negli annali della MotoGP perché a confrontarsi non sono stati solo due grandi campioni della MotoGP ma due intere generazioni di motociclismo sportivo, quella della vecchia guardia di cui il Dottore è rimasto tra i pochi esponenti in pista, e quella dei giovani di oggi che con aggressività tentano di guadagnarsi qualche riga nell’albo d’oro della Motomondiale.

A pochi giorni dall’ultima impresa, Rossi è ancora più motivato a dare il massimo in pista, come confermato dal fuoriclasse della Yamaha in un’intervista concessa a CycleWorld, in cui sottolinea come la lotta con i ragazzi del mondiale lo proietti, con ancora più motivazione, verso il decimo titolo iridato.

Come ti senti a battere Marquez e consolidare la leadership in campionato?

Sono davvero felice, battere Marc all’ultima chicane mi dà una spinta in più. Sono stato competitivo durante tutto il fine settimana e con campionato a livelli così alti, dobbiamo cercare di prendere il massimo ogni volta che è possibile. Il primo “successo” è arrivato il venerdì con la pole position. Prima di Assen, non avevo all’attivo nessuna pole a differenza di Lorenzo che in questa stagione è scattato 5 volte dalla prima fila. Non è stato imbarazzante, ma ero costretto ad inseguire. Partendo dalla prima fila è stato tutto molto più facile. È una grande soddisfazione centrare la pole position: per me la partenza dal palo mentre Jorge scattava dall’ottava casella. Sono stato dietro a Lorenzo nelle ultime quattro gare e l’idea era quella di andare via e gestire il gap. Ho mantenuto un ritmo molto alto ma non è stato sufficiente per scrollarsi da dosso Marc. Ho provato a spingere al limite ma è venuto con me. Poi siamo arrivati alla ultima chicane…

Marquez ha detto di aver studiato l’ultima chicane durante tutta la gara e di aver messo la sua moto esattamente dove voleva, all’interno della curva, ma non aveva calcolato che avresti potuto tagliare la curva.

Immaginavo che ci sarebbe stato un duello con Marc e che l’ultima chicane sarebbe stata dura, perché quel genere di curva si adatta allo stile Marc e di Honda. È stato sempre molto forte e aveva avuto la possibilità di studiare le mie traiettorie durante la gara. Così ho provato a fare il massimo. Quando ho piegato a destra e avevo il ginocchio abbassato, ho pensato che ce l’avevo fatta, ma poi è arrivato lui e mi ha toccato. Ho dovuto tagliare la curva e sono stato fortunato a controllare la moto sulla ghiaia, perché è difficile sapere quanto è profonda”.

Il pesarese ha spiegato di essere stato costretto a tagliare l’ultima curva prima del traguardo, rispedendo al mittente le accuse di manovra irregolare.

Guarderò nuovamente la gara ma non ho mai avuto dubbi perché è stato lui a spingermi fuori, nella ghiaia. È stata l’unica scelta che ho avuto. Lo scorso anno non ero mai riuscito a batterlo all’ultimo giro, principalmente per ragioni tecniche. Aveva un pacchetto tecnico migliore ed era imbattibile. Quest’anno la M1 è migliorata molto, la Honda invece è tornata al telaio 2014, così abbiamo fatto un altro passo avanti. Sono felice di avere 74 punti di vantaggio su di lui nel mondiale, perché sono sicuro che in Germania sarà ancora più forte”.

L’ultima volta che Valentino Rossi ha vinto un GP scattando dalla pole era il 2009, Gp di San Marino, al Misano World Circuit Marco Simoncelli.

Ad Assen ho fatto una gara "stile di Lorenzo". Ce l’ho fatta, anche se Jorge di solito va via e chiude con un vantaggio di 4 secondi sugli inseguitori. Al contrario, io non riuscivo a sbarazzarsi di Marc”.

È questa gara il punto di svolta della stagione?

Questo successo è anche il risultato del lavoro fatto a Barcellona. Abbiamo fatto importanti cambiamenti in termini di set-up, ma la cosa più importante era il diverso approccio. Il nuovo telaio che abbiamo testato ad Aragon ci ha dato un vantaggio. La moto è più facile da guidare e abbiamo più grip quando calano le gomme. Quindi siamo partiti da una buona base. Sono stato veloce fin dalle prime libere, così abbiamo potuto concentrarci solo sui dettagli. L’obiettivo era quello di migliorare in qualifica perché questo era il nostro punto debole rispetto a Jorge. Ma guardiamo gara per gara, al Sachsenring, Lorenzo sarà forte”.

Con la vittoria di Assen, Rossi allunga nel mondiale piloti di 10 punti su Lorenzo, primo inseguitore in classifica del pesarese. Quanto questi 10 punti sono importanti per il campionato?

Ad Assen era importante dare una svolta. Jorge ha faticato nelle prime gare e dato il massimo per recuperare il ritardo ma il campionato è ancora aperto e ci sono ancora 10 gare da disputare”.

Sul maiorchino della Yamaha e la rivalità che ha animato il biennio 2008-09, Rossi racconta del loro rapporto e di quanto sia cambiato nel corso degli anni.

All'inizio non era facile. Nel 2009, non mi piaceva che Yamaha avesse ingaggiato un compagno di squadra così giovane e competitivo. Ma ora è tutto diverso. Siamo più maturi. Ognuno di noi conosce il suo ruolo e la sua posizione. È tutto più chiaro. Insieme lavoriamo allo lo sviluppo della moto. Poi, naturalmente, siamo entrambi competitivi e vogliamo vincere”.

In passato Rossi ha saputo vincere anche fuori dalla pista, esercitando una forte pressione psicologica sui suoi avversari. Questa strategia funziona ancora?

Questo è cambiato negli anni. Anche il mio modo di celebrare le vittorie è cambiato. Ora sono completamente concentrato sull’essere forte, correre veloce e divertirmi. Con la nuova generazione di piloti, conta solo il cronometro. È importante essere più veloce di loro in pista.

Rossi è tornato competitivo e sempre più determinato a centrare il decimo mondiale.

Mi sento molto bene e lottare con questi ragazzi mi dà quella motivazione in più. Insieme a Jorge stiamo facendo una grande stagione. Il feeling con la moto è buono. Sono molto concentrato sulle corse ed è una grande sensazione di essere tornati a lottare per il titolo”.

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