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Valentino Rossi: “Non è finita finché non è finita”

Il pesarese non getta la spugna: “Con 52 punti da Marquez è molto difficile ma dobbiamo rimanere concentrati e cercare di vincere”.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi e il team manager Yamaha Massimo Meregalli / Getty
Valentino Rossi e il team manager Yamaha Massimo Meregalli / Getty

Con ancora 100 punti da assegnare e 52 lunghezze di ritardo da Marc Marquez, leader del mondiale, Valentino Rossi non ha grandi possibilità di riuscire nella corsa al titolo iridato ma non per questo il pesarese ha alzato bandiera bianca. Tra meno di due settimane la MotoGP tornerà in pista a Motegi, per la prima gara della tripletta asiatica del Motomondiale che dopo il Giappone toccherà in rapida successione Phillip Island e Sepang, tre piste tra le preferite del Dottore e dove in passato la Yamaha è sempre andata molto forte.

Rossi: "Non è finita finché non è finita"

Il campione di Tavullia è consapevole del fatto che la Honda abbia recuperato le difficoltà di inizio stagione, tuttavia nutre grandi aspettative per le gare in Giappone, Australia e Malesia. Oltre alla sfida con il rivale spagnolo, il pesarese dovrà fare i conti con il teammate Jorge Lorenzo che ad Aragon ha recuperato altri 4 punti e ora viaggia con 14 lunghezze di ritardo dal compagno di squadra.

Ovviamente ad Aragon non sono stato del tutto contento. Avrei voluto essere il miglior pilota Yamaha e chiudere davanti a Lorenzo ma nella seconda metà di gara lui è stato più veloce di me – ha ammesso Valentino a Speedweek – È stato un peccato perché all'ultimo giro avevo delle carte da giocarmi ma ho fatto un errore e ho perso quattro punti su Jorge”.

Dobbiamo lavorare sodo perché, anche se eravamo entrambi sul podio, la Honda ha vinto tre delle ultime quattro gare – prosegue il pesarese – Hanno lavorato bene e sono molto forti ma speriamo di poter migliorare ed essere competitivi nelle prossime gare. Negli ultimi due anni, la Honda aveva un’ottima elettronica, principalmente per quanto riguardava l'ingresso di curva, ma anche in accelerazione. Con la nuova elettronica unificata avevano bisogno di tempo per adattare al meglio la moto e adesso sono di nuovo molto forti"

Fino a quando la partita non sarà chiusa matematicamente, il Dottore andrà a caccia della vittoria o comunque di un podio importante nella lotta interna con Lorenzo per il secondo posto nel mondiale.

Amo la tripla, sono tre piste che trovo sorprendenti, dove sulla carta siamo forti con la Yamaha. Motegi mi piace e spero di poter lottare per la vittoria”.

Con 52 punti di ritardo ora è molto, molto difficile. Ma dobbiamo rimanere concentrati e cercare di vincere. Non è finita finché non è finita”.

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