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MotoGP, Valentino Rossi: “Per stare al passo, devi lavorare come un atleta”

Nell’elisir del pesarese allenarsi inesorabilmente: “Ti fa sentire meno il peso degli anni. È questa vita che mi mantiene giovane”. Sui rivali: “Più duri quelli della seconda metà carriera. Più belle le lotte con Capirossi, Biaggi e Gibernau, ma erano altri tempi”. Futuro: “La prossima stagione potrebbe essere l’ultima oppure no, lo deciderò dopo le prime gare del 2018”.
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A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi e i piloti della Vr46 Riders Academy durante un allenamento al Rach / Facebook
Valentino Rossi e i piloti della Vr46 Riders Academy durante un allenamento al Rach / Facebook

Con milioni di fan in tutto il mondo, Valentino Rossi riesce ad avere vita “più o meno normale” nella sua Tavullia, dove insieme e giovani piloti della sua VR46 Academy condivide buona parte del tempo libero al Ranch, lo sterrato di 1,6 chilometri che da quasi cinque anni è il rifugio del nove volte iridato e del suo gruppo. Proprio al Ranch, il pesarese ha concesso una rara intervista, aprendo le porte alla rivista francese Moto Revue, in cui il Dottore ha parlato di come l’allenamento con i talenti della sua scuola lo aiuti a mantenere viva la passione per il motociclismo e la forma fisica. “Questa vita mi mantiene giovane – ha detto il pesarese – Per stare al passo della nuova generazione, devi lavorare come un atleta. Allenarsi inesorabilmente ti permette di sentire meno il peso degli anni. Di sciuro avere un compagno di squadra di 22 anni è un po’ strano – aggiunge – Ma è così, è una bella emulazione e una sacra motivazione per restare competitivi”.

Rossi: “Le lotte più belle con Capirossi, Biaggi e Sete”

Ed è qui che Valentino ha le idee chiare e divide i suoi avversari per epoche . “I più duri sono quelli che ho affrontato nella seconda metà della mia carriera, a partire da Stoner, Lorenzo, Marquez e oggi Vinales… ma quelli con i quali la bagarre è stata più bella sono stati Capirossi, Biaggi o ancora Gibernau. Era un'altra epoca, forse più divertente in pista e fuori”. Se invece si parla di futuro, Valentino Rosi non nasconde il desiderio di diventare un giorno papà: “Mi piacerebbe essere un buon papà, ma non subito. Dovrei prima trovare una ragazza ma senza fretta”.

Futuro: "Deciderò dopo le prime gare del 2018"

Scherzi a parte, sul suo futuro ribadisce che ci vorrà ancora del tempo per sapere se correrà fino a 40 anni. “È ancora un po’ presto per pensare così a lungo termine” spiega, “la prossima stagione potrebbe essere l’ultima in MotoGp oppure no. Lo deciderò dopo le prime gare della stagione 2018, al momento sono concentrato sul questo campionato. Quando dovrò smettere con la MotoGP, sono sicuro che continuerò a correre con le auto, naturalmente non con le stesse ambizioni o allo stesso livello, ma l’idea mi piace. Partecipare alla Dakar e alla 24 ore di Le Mans, ma non per adesso. Per ora la ma priorità resta la MotoGP”.

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