MXGP, Cairoli vince e vede il mondiale: “Una risposta a chi diceva che ero finito”
Antonio Cairoli non smette di stupire: nell'ultima tappa del mondiale MXGP, lo squalo siciliano ha messo tutti in riga andando a prendersi un doppio successo che rafforza la propria leadership in testa alla classifica. A 32 anni il pilota italiano è ancora il più veloce in pista e, sulla pista di Ottobiano, mette in scena una delle sue migliori prove volando sia nella in Gara1 che in Gara2 e completando una doppietta dal sapore mondiale.
Un monologo in salsa tricolore quello messo in scena da Cairoli che ha dominato dalla prima all'ultima curva nella prima manche, lasciando agli avversari solo le briciole mentre nella seconda ha duellato con il suo compagno di marca Jeffry Herlings, prima di passarlo ed andare a vincere con un distacco di oltre trenta secondi. E' la vittoria numero 81 in un GP che vale l'allungo forse decisivo in chiave mondiale: adesso sono 67 i punti di vantaggio sul secondo in classifica, Paulin, e 70 sul terzo, Desalle, quando mancano otto GP alla fine.
La risposta agli scettici
Un trionfo utile per allungare in classifica e per zittire tutti coloro che pensavano a un pilota ormai al capolinea. "Questa è una bella vittoria anche perché è una risposta a tutti quelli che da due o tre anni dicevano che Cairoli era finito, dimenticandosi che c'erano stati degli infortuni e che gareggiavo contro gente di parecchi anni più giovane. Comunque, vincere il GP di casa è sempre speciale, anche se io punto al campionato e a volte posso accontentarmi di qualche piazzamento. La gara è stata divertente per noi e per il pubblico. Herlings in alcuni punti e in alcuni momenti era veloce, ma io ho sempre pensato solo a me stesso, alla mia gara e al mio campionato". Poi il campione siciliano si leva qualche sassolino dalla scarpa: "Ho vinto io e ha vinto Rossi? In Italia si parla solo di MotoGP e di Formula 1 e ci si dimentica che è il motocross a tenere alto il nostro motorsport da parecchi anni. Io più di così non posso fare, ma purtroppo contano solo quelle discipline dove ci sono tanti soldi. E' una vergogna" sono state le sue parole. Quello dello squalo siciliano è solo l'ultimo morso al mondiale, forse quello decisivo per portare a casa il nono titolo in carriera.