Pensione integrativa dei vigili, a Napoli i fondi arrivano dalle multe
Non è piacevole trovare una multa sul parabrezza e lo è ancora meno quando si viene a conoscenza che i proventi delle contravvenzioni, che dovrebbero servire alla manutenzione e alla sicurezza sulle strade, saranno invece utilizzati per le pensioni integrative dei vigili. È quello che accade a Napoli, dopo una decisione della giunta De Magistris che lascia perplessi non solo il segretario generale del Comune e la magistratura contabile ma anche i cittadini che quotidianamente percorrono quelle arterie comunali, spesso emblema del pesante degrado del capoluogo campano. Alla base della decisione, una sentenza della Corte Costituzionale riportata nella delibera: “Il fondo è ritenuto legittimo da una sentenza della Corte Costituzionale del 2000”, un orientamento confermato nel 2010 dalla Corte dei conti della Toscana.
In altre parole, quando gli agenti della Polizia Municipale si ritireranno dal lavoro, potranno contare su un’integrazione dovuta al lavoro usurante derivante dai proventi delle multe.
A conti fatti, il Comune di Napoli ha già accantonato un primo milione e mezzo di euro dal ricavato delle multe e che, secondo le stime, entro la fine del 2014, dovrebbe raggiungere i 30 milioni di euro. Di questi, 4,3 milioni saranno utilizzati per la segnaletica stradale e per gli impianti di controllo del traffico, mentre altri 4 sarebbero destinati alla videosorveglianza, nella depositeria veicoli sequestrati, all’acquisto del vestiario dei vigili (1 milione di euro) e nel tiro a segno (26 mila euro). Alla manutenzione stradale saranno invece riservati due capitoli di spesa, uno da 6 milioni e un altro da 5,2 milioni mentre ai servizi di pronto intervento stradale saranno destinati 3,9 milioni.
