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Pneumatici e navigatori, ecco i componenti preferiti dai ladri d’auto

In calo i furti d’auto negli ultimi 10 anni, ma diventa sempre più complicato ritrovarle. I ladri, favoriti anche dalle nuove tecnologie, spesso preferiscono rubare i singoli pezzi: le regioni più colpite sono Lazio e Campania.
A cura di Matteo Vana
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Un ladro in azione
Un ladro in azione

Negli ultimi dieci anni i furti d'auto sono in calo, ma diventa sempre più difficile recuperare i veicoli sottratti: è questa la fotografia della situazione italiana elaborata da LoJack nell'analisi "L’evoluzione dei furti d’auto". Nel 2007, infatti, i ladri erano riusciti ad impossessarsi di 166.215 veicoli mentre nell'ultimo anno preso in esame, ossia il 2016, la cifra si è fermata a 108.090 unità. Un passo in avanti importante anche se passate 36 ore dal furto diventa quasi impossibile ritrovare la vettura.

Furti in calo, ma il recupero diventa sempre più complicato

Se da un lato il dato sulla diminuzione dei furti fa ben sperare a fare da contraltare c'è la difficoltà nel ritrovamento dei veicoli sottratti. Recuperare le vetture rubate sta diventando sempre più complicato: nel 2007 la maggior parte delle auto – il 53% – venne restituita ai legittimi proprietari mentre a distanza di 10 anni la percentuale è scesa fino al 47%. Nel periodo preso in esame, infatti, sono 670mila i veicoli spariti nel nulla. Le difficoltà incontrare nel recupero delle auto è da ricercarsi principalmente nelle difficoltà incontrate dalle Forze dell’Ordine nelle attività di contrasto del business internazionale dei furti e nel crescente interesse delle associazioni a delinquere ramificate in tutto il Continente per questa redditizia attività per cui l’Italia costituisce a livello europeo una delle maggiori fonti di approvvigionamento di vetture.

Lazio e Campania le regioni più colpite

Tra le regioni più colpite dai ladri ci sono Lazio e Campania mentre l'Emilia Romagna è quella che può vantare un tasso di ritrovamento dell'84% seguita da Toscana con il 74%, Piemonte e Sardegna che si attestano sul 54% dei veicoli tornati in mano ai leggittimi proprietari. Oltre al furto delle vetture, poi, è sempre più in voga quello dei singoli componenti interni all'abitacolo. Dopo aver rubato l'auto spesso il veicolo sviene smontato per essere venduti in pezzi singoli, pratica che rende ancora più difficile il suo recupero. I pezzi più ambiti sono gli pneumatici, specie se poco usurati, e i navigatori, vero pezzo pregiato del mercato nero. A cambiare, poi, sono le tecniche di base: oltre ai "metodi classici" come la rottura del finestrino o il furto delle chiavi, i ladri possono contare su dispositivi sempre più tecnologici che, attraverso la connessione alle porte OBD del veicolo, consentono di ottenere una nuova chiave in meno di un minuto e in alcuni casi anche in meno di 15 secondi o attraverso apparecchi in grado di mettere fuori uso gli antifurti satellitari.

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