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Prime indicazioni sull’inchiesta interna della Pirelli dopo Spa

Sono stati trovati sessanta corpi estranei nelle gomme di Spa-Francorchamps.
A cura di Vito Lamorte
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Non sembra volersi fermare la polemica che ha investito la Pirelli nelle ore successive al Gran Premio del Belgio. Dopo gli attacchi tra la casa milanese e la Ferrari, la FIA ha cercato di mettere un po' d'ordine all'interno del paddock. L’atteggiamento di Sebastian Vettel contro la Pirelli dopo la gara di Spa-Francorchamps non è piaciuto a molti e anche autorevoli addetti ai lavori hanno giudicato inappropriato il risentimento del pilota tedesco. La stragrande maggioranza dei piloti ha manifestato piena solidarietà per quanto accaduto, chiedendo alla Pirelli di intervenire prima del Gran Premio d'Italia in programma tra dieci giorni a Monza. A tal proposito, da una prima indagine interna, sembra che sulle gomme di Spa siano stati trovati un numero di detriti abnorme rispetto a quelli raccolti sugli altri circuiti. Al termine delle prime indagini svolte in fabbrica, infine, si scopre che tutte le gomme di tutti i piloti hanno attratto un gran numero di detriti, tali da far pensare che su quella di Vettel ci sia stata una foratura alla base dello scoppio. Si parla di circa ben 60 corpi estranei nelle gomme usate in Belgio contro i soli 85 registrati complessivamente da inizio stagione. Quanto all’usura del battistrada, pur se evidente, non sarebbe tale da giustificare il pericoloso cedimento.

A parlare di quanto successo a Sebastian Vettel ci ha pensato anche il presidente della GPDA, Alexander Wurz, che alla BBC ha dichiarato: "Queste improvvise esplosioni vanno evitate dal nostro punto di vista di piloti, siamo convinti che la fine della finestra di utilizzo di uno pneumatico non debba essere determinata da una delaminazione sotto forma di esplosione. Penso che esista una tecnologia in tal senso e siamo disponibili a collaborare con la Pirelli per raggiungere questo obiettivo".

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