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Prove su strada: Hyundai Santa Fe 2.2 CRDi, sette posti e tanta grinta

Tocca l’asfalto per la prima volte la Hyundai Santa Fe 2010, il Suv coreano si dimostra quanto mai efficace con l’eccezionale propulsore 2.2 CRD da 200 cavalli della famiglia R.
A cura di Gabriele A.
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Approderà a giorni nei listini europei la versione 2010 della Hyundai Santa Fe; presentato la scorsa estate, il grande Suv coreano ha subito leggeri ritocchi estetici, giusto una rinfrescata al makeup prima di cedere il posto ad un modello totalmente nuovo. La Santa Fe 2010 si arricchisce di nuove motorizzazioni, inediti propulsori della tanto decantata famiglia R e alla quale appartiene il 2.2 CRDi testato dai giornalisti di un noto magazine inglese.


Prima della classe con i propulsori R

Non avrà sicuramente l’opulenza e lo charme dei Suv tedeschi, ma la Santa Fe è tra le migliori della categoria per quanto riguarda le prestazioni e il piacere di guida. L’unità da 2.2 litri CRDi offre un’elasticità incredibile, tira bene non appena si supera il regime minimo e diventa estremamente rapido e progressivo superati i 1.800 giri, arrivando d’un fiato alla zona rossa del contagiri. Merito, oltre che dei 200 cavalli a disposizione, anche dell’azzeccata rapportatura del cambio manuale sei marce; i rapporti più alti sono inoltre allungati con grande beneficio dei consumi di gasolio e del comfort di marcia durante i trasferimenti autostradali.

Giusto un tocco di cipria al naso

Un titolo preso a prestito dal mondo delle donne per indicare i pochi ritocchi estetici operati sull’edizione 2010 del Suv Coreano. Le modifiche hanno riguardato il profilo della mascherina e del paraurti anteriore, una rinfrescata ai gruppi ottici frontali e posteriori, nuovi fendinebbia e terminale di scarico. Leggero aggiornamento anche per l’abitacolo, un comodo 5+2 posti nel quale l’ultima fila di sedili non è il solito strapuntino, ma un divano che accoglie comodamente due bambini. Poco lo spazio a disposizione per i bagagli nella configurazione sette posti, ma il volume a disposizione cresce grazie alla modularità dei sedili.

Per i prezzi del listino italiano bisognerà aspettare ancora un po’, ma difficilmente la entry level costerà meno di 35.000 euro.

Gabriele A.

[Fonte: Autocar.co.uk]

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