Renault richiamerà 15mila auto per controlli emissioni, media: “Potrebbero essere 700mila”
Renault richiamerà 15.000 veicoli, prima che siano messi in vendita, per controlli e regolazioni sulle emissioni. Ad annunciarlo è il ministro dell’Ambiente, Segolene Royal, all’indomani dell’incontro tra la casa automobilistica e la commissione tecnica indipendente, nominata dal governo francese dopo che lo scorso settembre le autorità statunitensi hanno scoperto l’uso, da parte di Volkswagen, dei cosiddetti defeat device, dispositivi in grado di alterare le emissioni di Nox dei motori diesel durante i test di omologazione dei veicoli.
Renault si è impegnata a richiamare un certo numero di veicoli, 15mila auto, per verificarli e regolarli correttamente, in modo che il sistema di filtraggio funzioni anche quando è molto caldo o la temperatura scende sotto i 17 gradi, che è la situazione in cui il sistema non funziona più – ha spiegato il ministro in un’intervista radiofonica a Rtl.
Per essere corretti nei confronti di Renault – ha aggiunto Royal – ci sono altri marchi che non rispettano le norme. I responsabili di tali case hanno comunque accettato di fornire le spiegazioni richieste alla commissione apposita istituita dal governo.
700.000 veicoli coinvolti
Secondo quanto riporta l’edizione online di Les Echos, Renault potrebbe arrivare a richiamare 700.000 veicoli. Il sospetto ricadrebbe sul motore diesel Energy 1.6 dCi che equipaggia modelli a marchio Renault, come Captur e il monovolume Espace, ma anche altri modelli del gruppo, come il Nissan Qashqai. Nel caso di Renault, scrive il quotidiano francese, le emissioni rilevate su strada sarebbero fino a 10 volte maggiori di quelle dichiarate. Un piano per la correzione potrebbe essere annunciato a fine marzo.
Renault nega i numeri di Les Echos
Attraverso un comunicato, Renault ha confermato che una campagna di richiamo è già in corso. “Sono coinvolte circa 15.000 vetture dotate di motori dCi 110. Lo scopo del richiamo è quello di ricalibrare l'unità di controllo del motore. Il problema era stato identificato, risolto e la soluzione introdotta in produzione nel settembre 2015” si legge nella nota. Inoltre Renault “nega fermamente di aver parlato di 700.000 veicoli per i quali sarebbe necessario un aggiornamento del software” sottolineando che “tutti i veicoli Renault sono conformi alle normative vigenti”.