Ricciardo critica Vettel: “Dovrebbe pensare prima di agire”
Il gesto di Sebastian Vettel, che ha prima tamponato in regime di Safety Car Lewis Hamilton, affiancandolo poi per colpirlo con una ruotata, ha fatto il giro del mondo: tante le critiche piovute addosso al pilota della Ferrari, colpevole di aver reagito a quella che, secondo il tedesco, era una manovra provocatoria e poco ortodossa del suo rivale nella corsa al titolo. Il Collegio dei Commissari Sportivi lo ha punti prima con una penalità di 10 secondi e poi con una decurtazione di 3 punti sulla Superlicenza.
I diritti di Hamilton e l'accusa al tedesco
Tra coloro che hanno assistito alla scena c'è anche Daniel Ricciardo, ex compagno di Vettel ai tempi della Red Bull. L'australiano, vittorioso nel Gran Premio d'Azerbaijan che ha visto la scontro tra i due litiganti per il titolo mondiale, conosce bene il tedesco avendo diviso con lui il box nel 2014 e, proprio per questo, ha una sua visione su quanto accaduto.
Vettel a volte dovrebbe pensare prima di agire – ha detto il pilota della Red Bull a BBC Sport – è guidato dalla passione e dall'istinto che a volte deve tenere sotto controllo. Lo rispetto per la grinta e per l'amore che ha nei confronti di questo sport, che lo porta spesso ad essere così aggressivo. Lo rispetto e questa è una cosa che di lui mi piace molto. Lewis era in testa alla gara, aveva il diritto di fare l'andatura e per lui era troppo presto per accelerare in quel punto. Forse Seb era un po' sovraeccitato per la ripartenza.
Secondo l'australiano, dunque, è stata l'adrenalina del momento a far fare quel "fallo da reazione" punito da Charlie Whiting con una penalità che non ha impedito al pilota della Ferrari di chiudere in quarta posizione, proprio davanti al rivale, allungando a 14 punti il margine che separa i due. Il prossimo appuntamento sarà in Austria, tra due settimane: Vettel e Hamilton saranno ancora uno di fronte all'altro per giocarsi la vittoria, quello andato in scena a Baku sembra essere solo il primo round di una rivalità che, da qui alla fine del mondiale, diventerà sempre più dura.