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Rossi paga la fame di vittoria ma il sogno del decimo titolo non è infranto

Il Dottore cade a pochi metri dal traguardo non accontentandosi del secondo posto. Uno zero pesante per la corsa al titolo iridato, ma le prossime tre gare diranno quante sono le reali possibilità per Vale di centrare il decimo. Fondamentale anche seguire ciò che succederà in casa Honda adesso che Pedrosa ha superato Marquez.
A cura di Michele Mazzeo
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È finita nel peggiore dei modi la quinta prova stagionale della MotoGP per Valentino Rossi. Sullo storico circuito di Le Mans ad imporsi infatti è stato il suo compagno di scuderia Maverick Vinales davanti a Johann Zarco e Dani Pedrosa, con il Dottore caduto a due curve dal traguardo quando era in piena lotta per la vittoria con l’altra Yamaha. Fuori anche Marc Marquez che spaventato dal prepotente ritorno del compagno di team finisce fuori e centra anche lui un pesante zero in classifica.

Una lotta per il titolo iridato tutta ancora aperta dunque che vede adesso Vinales in fuga (+17 punti sul secondo) di nuovo in testa con Pedrosa che supera sia Valentino che il proprio “capitano” Marc Marquez. Nonostante l’errore (che non ci sentiamo di condannare perché frutto della voglia di vincere e di non risparmiarsi) il Dottore dopo cinque gare è tra i primi, adesso a 23 lunghezze di distanza dal leader. Nulla è perduto per lui dunque e, sfortuna ed errori a parte, il duello finale tra i due alfieri della Yamaha ha dimostrato che Rossi è tornato ai suoi migliori livelli con una moto che a differenza di quanto successo a Jerez ha dimostrato di avere un passo migliore degli altri.

Adesso saranno decisivi i prossimi tre appuntamenti del Motomondiale prima del giro di boa che avverrà in Germania. Ora nell’ordine si correrà al Mugello, Montmelò e Assen, tre tracciati che il Dottore conosce benissimo e sui quali, nei 20 anni di militanza nel gotha delle due ruote, si è tolto grandi soddisfazioni. Il trentottenne di Tavullia però, così come successo nelle ultime stagioni, non dovrà guardarsi soltanto dal sempre affamato campione in carica Marc Marquez, ma anche è soprattutto dal nuovo compagno di squadra (sostituendo Lorenzo con Vinales il risultato a quanto pare non cambia).

Proprio questo potrebbe essere l’handicap per il 46 giallo nella corsa al decimo titolo iridato. Infatti, nel team HRC sembrano esserci pochissimi dubbi sull’accordo (non tanto tacito) tra i due alfieri con il Cabronçito capitano e, continuando la metafora ciclistica, Dani Pedrosa gregario con il compito di rosicchiare punti ai rivali della casa di Iwata e solo qualche sporadica licenza di cercare la fuga in determinate tappe adatte alle sue caratteristiche (così come successo a Jerez). Ma la gara di Le Mans potrebbe aver messo in discussione anche quella che sembrava una certezza perché adesso il “gregario” è davanti in classifica al “capitano”. Bisognerà dunque anche tenere d’occhio quali saranno le conseguenze all’interno del team Honda.

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Ma per Valentino, giochi di squadra a parte, le possibilità di conquistare quel decimo alloro tanto agognato a 8 anni dall’ultimo sigillo mondiale dopo Le Mans sembrano dunque essere aperte. Rossi, al di là di quelle ultime curve sul tracciato d’Oltralpe, c’è e anche al Mugello (dove non vince dal 2008) promette spettacolo con sempre maggior voglia di centrare la prima vittoria stagionale.

Intanto il titolo iridato continua ad essere un sogno per quel giovane trentottenne che non vuole smettere di scrivere la storia del motociclismo e, neanche una brutta botta come quella presa oggi in Francia, può limare la voglia di essere il numero 1. Mugello, Montmelò e Assen ci diranno quanto questa voglia possa coincidere con le reali possibilità. Per ora l’unica certezza è che Rossi a 21 anni dal suo esordio nel Motomondiale ancora c’è ed è protagonista.

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