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SBK in Thailandia: Marco Melandri pronto alla nuova sfida

Secondo round per il Mondiale Superbike sulla pista di Buriram. Per il ravennate un tracciato tutto da scoprire in sella alla Ducati Panigale.
A cura di Fabrizio Carrubba
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Marco Melandri sul podio australiano - Getty
Marco Melandri sul podio australiano – Getty

Una trasferta che può piacere o meno, ma per il terzo anno la Superbike approda sul Circuito Internazionale Chang per il round thailandese del mondiale. Sono passate solo due settimane dall’apertura del Mondiale, che ha visto festeggiare a Phillip Island un formidabile Jonathan Rea, autore della prima doppietta stagionale. Il Campione del Mondo in carica proprio in Thailandia scende in pista da favorito, potendo già vantare 3 vittorie ed un secondo posto nelle quattro manches disputate nelle passate stagioni.

Verde o Rosso?

Si rinnova ancora una volta la sfida al vertice tra Kawasaki e Ducati: Rea comanda su Davies per 10 punti, frutto della doppietta del nord-irlandese e dei due secondi posti fatti segnare dal gallese. È presto per fare bilanci e dare giudizi, ma almeno nella tappa australiana è mancata la netta supremazia del Rea cannibale visto in azione nel 2015 e nel 2016. La Ducati è cresciuta e gli arrivi in volata sul filo dei millesimi testimoniano il lavoro fatto dai tecnici di Borgo Panigale. Non solo Davies, ma anche Forés con la Panigale affidata al Barni Racing Team ha fatto vedere grandi cose in pista.

Marco Melandri carico dopo il primo podio

Era il pilota più atteso ad inizio stagione e sicuramente non ha deluso al suo rientro in pista. Melandri ha fatto subito vedere di che pasta è fatto con ottimi tempi nei test pre-stagionali e buttandosi subito nella mischia allo spegnersi dei semafori. Subito in corsa per la vittoria ha dovuto arrendersi ad una manovra improvvisa di Lowes in Gara 1, per poi trovare il riscatto con il terzo gradino del podio nella giornata successiva. Per il ravennate arriva l’incognita della pista Thailandese: un circuito sul quale non ha mai girato, e sul quale prenderà le misure a partire dalle prove del venerdì: “Non ho mai corso in Thailandia, ma la pista sembra bella e abbastanza facile da imparare. Credo che l’asfalto sia una variabile importante da interpretare, perché guardando le gare in TV mi sembrava che i piloti facessero traiettorie un po’ particolari. Anche il caldo, poi, rappresenta un elemento da tenere in considerazione. Abbiamo già fatto una riunione con i tecnici perché il circuito di Buriram presenta delle necessità specifiche per quanto riguarda l’assetto. Ho molta fiducia nella squadra. Sarà importante partire bene da subito, per sistemare al meglio la moto in vista non tanto della Superpole quanto della gara”.

La nuova formula di gara

A Phillip Island ha debuttato la nuova formula di gara con la griglia di Gara 2 “rimescolata” in base all’ordine di arrivo della prima manches. Una soluzione a cui gli appassionati devono forse abituarsi, ma che alla fine premia sullo spettacolo finale, con un po’ di bagarre in più nelle fasi iniziali e riducendo il rischio di monotone fughe solitarie in testa alla corsa. Inoltre, analizzando quanto visto nelle due manches disputate, si è potuto osservare un certo livellamento prestazionale delle moto in pista, con Yamaha, ma anche MV Agusta inserite nel gruppo di testa. Manca ancora all’appello Honda, che al debutto della nuova Fireblade ha un pochino deluso le aspettative sia con Hayden che con Bradl.

Attenzione al fuso orario

Per seguire il week-end della Superbike dalla Thailandia occorrerà affidarsi alla copertura televisiva di Mediaset e di Eurosport, con un occhio di riguardo al fuso orario. La Superpole partirà con al SP1 sabato mattina alle ore 7:30 (ora italiana), mentre Gara 1 scatterà alle ore 10. Stesso orario previsto per Gara 2 nella mattinata di domenica.

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