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Scandalo emissioni, Mitsubishi: si è dimesso il presidente Tetsuo Aikawa

Meno di un mese fa la casa automobilistica giapponese ha riconosciuto di aver falsificato i dati sulle emissioni delle sue vetture e a farne le spese è il numero uno Tetsuo Aikawa. Le dimissioni sono legate “ai problemi creati ai clienti e agli azionisti”.
A cura di Vito Lamorte
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Lo scandalo sulla falsificazione dei dati sulle emissioni che ha visto coinvolto la Mitsubishi Motors è costata la poltrona al presidente Tetsuro Aikawa. Un comunicato della casa automobilistca nipponica ha fatto sapere che il capo della casa automobilistica di Minato lascerà la società con decorrenza dal 24 giugno e le dimissioni sono legate "ai problemi creati ai clienti e agli azionisti". La quarta azienda automobilistica del Giappone cercherà di risollevarsi dallo scandalo grazie all'ingresso-salvataggio nel suo capitale della connazionale Nissan, che diventerà primo azionista. L'operazione che vedrà protagonista la Nissan, supportata dalla Renault, darà luogo a un nuovo contendente per il podio dei maggiori produttori mondiali di automobili. L'unione tra Renault, Nissan e Mitsubishi raggiunge un livello di produzione di 9,5 milioni di veicoli che non è lontano dai 10,15 milioni di auto sfornati lo scorso anno da Toyota. Si tratta di numeri impressionanti alle cui spalle si attestano il gruppo Volkswagen, con 9,9 milioni di veicoli, e General Motors con 9,8 milioni.

L'annuncio delle dimissioni di Tetsuro Aikawa è arrivato nel momento in cui la casa automobilistica è soggetta a controlli più severi e serrati e ha affermato: "Ci scusiamo con tutti i nostri clienti e le parti interessate". Le dimissioni del presidente della Mitsubishi sono state riportate dal quotidiano economico giapponese Nikkei. Il posto di Aikawa verrà momentaneamente occupato dal CEO, Osamu Masuko.

Gli inquirenti hanno avviato un'inchiesta sui test manipolati di Mitsubishi che sono iniziati nel 1991. I risultati saranno resi noti soltanto alla fine di luglio.

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