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Scandalo Volkswagen, Codacons al via la class action italiana

Incubo class action anche in Italia per Vw che annunciato un piano di aggiornamento del software degli 11 milioni di veicoli coinvolti nello scandalo a livello globale. Richiami e multe miliardarie per il gruppo, in Borsa si ipotizza un aumento del capitale.
A cura di Valeria Aiello
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Difficile individuare i contorni dello scandalo emissioni che ha travolto il gruppo Volkswagen. Le conseguenze della maxi truffa che coinvolge 11 milioni di veicoli nel mondo, circa 1 milione in Italia, riguardano più piani, a partire da quello legale per aver sistematicamente violato i test di inquinamento atmosferico dei propri veicoli diesel venduti negli Usa dal 2009 al 2014, a quelli legati ai mercati e alla finanza del gruppo di Wolfsburg e dell’intero comparto, fino al disastro politico e morale come sottolineato anche dal Consiglio di sorveglianza e che si ripercuotono sull’anello più debole, i clienti del gruppo Vw.

Codacons, al via la class action italiana. Notificata questa mattina la class action italiana di Codacons contro Volkswagen per lo scandalo delle emissioni falsificate. “Il formale atto di citazione, riferisce l'associazione, è stato notificato questa mattina dinanzi al Tribunale di Venezia, territorialmente competente avendo Volkswagen group Italia sede a Verona”. Vw dovrà comparire davanti ai giudici il prossimo 11 febbraio, per rispondere delle richieste risarcitorie.

La Volkswagen – scrive il Codacons – vendendo mezzi apparentemente in conformità, ma di fatto in violazione, delle previsioni sopra richiamate sul rispetto dei limiti delle emissioni, ha determinato, per il tramite dell'utente inconsapevolmente coinvolto, l'immissione di sostanze tossiche nell'atmosfera determinando, così, un pregiudizio ambientale e per la salute umana.

Risarcimento fino a 50mila euro. Secondo il Codacons, gli interessi gravemente lesi dalla Volkswagen sono la "responsabilita' ex contractu per violazione delle norme su correttezza e buonafede, inadempimento contrattuale, diversità del bene venduto rispetto quello voluto ed elusione norme sulla concorrenza”. I proprietari di modelli Volkswagen coinvolti nello scandalo emissioni possono ora formalmente preaderire alla class action, in attesa della pronuncia del Tribunale sulla ammissibilità e chiedere il risarcimento dei danni subiti in relazione agli illeciti subiti, alla perdita di valore dell'automobile, al danno esistenziale da inquinamento involontario, ad eventuali richiami delle vetture, conclude il Codacons, per un importo compreso tra 10mila e 50mila euro ad automobilista.

Incubo class action e multe miliardarie. L’ad Matthias Muller ha annunciato un piano di aggiornamento del software degli 11 milioni di veicoli equipaggiati con il diesel 2.0 Tdi EA 189 euro 5 per il quale il gruppo ha ammesso di ingannato i test di omologazione dei veicoli. La soluzione che verrà presentata all’autorità entro la fine di ottobre, verrà implementata in tutte le centraline dei modelli coinvolti in una campagna di richiamo a livello globale, per cui si parla di 6,5 miliardi di euro, quanto finora accantonato dal gruppo Vw per gestire lo scandalo emissioni e riacquistare la fiducia dei clienti, da imputare sul conto economico del terzo trimetre. A questi, dovrebbe aggiungersi una multa attorno ai 18 miliardi dagli Usa, 37.500 dollari per ogni veicolo che non rispetta le regole in tema in emissioni inquinante per le 482mila che si stima siano state vendute dal 2009. Oltre alla pioggia di class action partite dagli Usa e che in Europa le associazioni dei consumatori stanno pensando di lanciare. Una cifra enorme anche per il colosso tedesco, che ha recentemente superato Toyota come primo costruttore al mondo, e che ha annunciato di disporre della liquidità sufficiente, mentre in Borsa si ipotizza un aumento di capitale per rifinanziare le recenti perdite.

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