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Schumacher, fino ad oggi spesi 16 milioni di euro per le cure

Un nuovo rapporto sul costo della riabilitazione parla di 13,8 milioni di sterline nei tre anni trascorsi dall’incidente sciistico sulle nevi di Meribel.
A cura di Valeria Aiello
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Sono trascorsi tre lunghi anni da quel terribile 29 dicembre 2013, giorno dell’incidente sugli sci che ha sconvolto la vita di Michael Schumacher. Una mattina terribile per il campione tedesco che, affrontando un fuoripista sulle pista di Meribel, sulle Alpi dell’Alta Savoia francese, aveva perso il controllo, andando a sbattere con la testa contro una roccia nascosta dalla neve. Oltre alla moglie Corinna e ai figli Mick e Gina Maria, sono In pochissimi a conoscere le reali condizioni di Schumacher che affronta la riabilitazione nella sua villa di Gland, sul lago di Ginevra, dove è stato trasferito dopo i mesi di coma all’ospedale di Grenoble e il periodo di riabilitazione neurologica presso la clinica di Losanna. Come noto, nella residenza dell’ex iridato di Benetton e Ferrari è stata realizzata una sorta di terapia intensiva dove Schumacher prosegue la riabilitazione, costantemente seguito da un equipe medica formata da specialisti, tra neurologi, fisioterapisti e infermieri.

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Circa 13,8 milioni di sterline, 16 milioni di euro per le cure. Questa è la cifra che la famiglia avrebbe speso fino ad oggi per la riabilitazione di Schumacher, secondo la nuova stima dell’edizione britannica The Sun che ipotizza un costo di 115mila sterline a settimana, poco più di 16mila sterline al giorno. Numeri in linea con quanto precedentemente calcolato dai media britannici per la spesa comunque sostenibile per il tedesco che può contare su un patrimonio di oltre 700 milioni di euro, secondo solo a quello dei Bernie Ecclestone tra i residenti in Svizzera della Formula 1.

Tuttavia, dopo l’incidente, per Schumacher si era parlato di un patrimonio di 580 milioni, inclusi i contratti degli sponsor. La moglie Corinna, aveva poi messo in vendita il jet privato di Schumacher, un Falcon 200Ex, così come il rifugio in montagna in Norvegia, consapevole che il sette volte iridato “non tornerà quello di prima” aveva riferito in quell’occasione. “Preghiamo ogni giorno di continuare a vedere progressi” è recentemente sfuggito a Ross Brawn che nel rispettare la privacy chiesta dalla famiglia, aveva parlato della “speranza di poter vedere un giorno Michael riprendersi”. Un sentimento che la famiglia sta provando a trasformare in “qualcosa di positivo”, attraverso il lancio dell’iniziativa ‘Keep Fighting’ con il desiderio di creare una fondazione.

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