Sicurezza stradale, metà degli etilometri sono fuori uso
Emergenza etilometri, la metà sono inutilizzabili. A denunciare il fatto è Asaps, l'associazione amici polizia stradale, che punta il dito sulla mancanza di strumenti utili per arrestare il fenomeno dello guida in stato di ebbrezza: dei circa 1.000 apparecchi dati in dotazione alle Polizia Stradale, infatti, circa la metà sono in attesa di revisione, fermi nei depositi.
Metà degli apparecchi in attesa di revisione
Un problema da non sottovalutare tanto che le associazioni chiedono a gran voce una riforma immediata: serve una legge che alzi l'obbligo di revisione da annuale a biennale e la possibilità di affidare ai privati le revisioni di questi macchine che altrimenti possono avere il "via" a tornare in servizio solo da due uffici ministeriali, uno a Roma e uno a Milano. Gli etilometri, infatti, ogni anno devono finire su banchi-prova che ne testano l'efficienza, come indicato dal Decreto Ministeriale 22 maggio 1990, n° 196; questo però porta a lasciare gli agenti senza lo strumento, e di conseguenza, rendendo impossibile appurare se l'automobilista fermato è in grado o meno di guidare il proprio veicolo.
15 mila le infrazioni rilevate
Stando a quanto riportato dall'Asaps ci sarebbero alcuni enti locali totalmente sprovvisti di etilometri, tanto da doversi rivolgere ad altri organi di polizia e altri che, proprio per l'obbligo di revisione, sarebbero costretti a limitare controlli per mancanza di strumenti. Serve una riorganizzazione del controllo su strada per contrastare efficacemente il fenomeno della guida in stato di ebbrezza: solo nei primi 9 mesi del 2016 la Polizia ha effettuato quasi 2 milioni di controlli con l'etilometro e sono state rilevate circa 15 mila infrazioni. Un numero importante che deve essere supportato dagli strumenti messi a disposizione dal governo per arginare il numero delle vittime su strada causate dall'alcol.