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Sicurezza stradale, sono 12 i bambini morti in incidenti a luglio e agosto

Nei primi sei mesi dell’anno erano state 13 le giovani vittime della strada, in calo del 43% rispetto al 2016: l’estate però, ha fatto registrare 12 morti. A lanciare l’allarme è stata l’ASAPS che chiede una maggiore sensibilizzazione sul tema.
A cura di Matteo Vana
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Quello relativo alla sicurezza stradale è uno dei temi fondamentali quando si parla di auto: impossibile evitare che essi avvengano, ma l'obiettivo è quello di ridurre al minimo la possibilità che essi si verifichino. Particolare importanza, poi, assume la tutela delle vittime più piccole, i bambini; nei primi sei mesi del 2017, i dati dell'Osservatorio ASAPS alla situazione della mortalità infantile sulle strade aveva arrestato la propria corsa a 13 lenzuoli bianchi, un dato incoraggiante  – che equivale a un calo del 43% – se rapportato a quello dell'anno precedente in cui erano stati 23 i decessi.

Un'estate nera sul fronte incidenti

A far crescere in maniera esponenziale la statistica, purtroppo, ci hanno pensato i mesi di luglio e agosto in cui sono state 12 le vittime della strada sotto i 13 anni di età: una inversione di tendenza che ha fatto tornare la statistica sui numeri dell'anno precedente. A lanciare l'allarme è proprio l'ASAPS – l'Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale – che, attraverso il suo presidente, Giordano Biserni, ha precisato: "E' il segno chiaro di una sconfitta che perdura e che deve impegnarci ulteriormente per arrivare al sogno di una visione zero bambini morti sulle strade. Per ogni bambino morto c'è sempre almeno un adulto colpevole. Ma le colpe non finiscono qui. E’ una colpa anche il fatto che di questi 12 bambini morti sulle strade in questa terribile estate non si sia accorto e non abbia parlato nessuno".

Quella invocata dal presidente Biserni è un'opera di sensibilizzazione verso un tema poco trattato: sono proprio i pedoni, e nella fattispecie i bambini, i più deboli in caso di sinistro stradale e sono sempre loro ad avere la peggio. I numeri sono impietosi e regalano una fotografia non certo edificante per la sicurezza stradale: l'obiettivo zero incidenti è quasi impossibile, ma quello del minor numero di bambini morti sulle strade italiane deve essere una priorità per tutti.

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