99 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Strade più silenziose con l’asfalto fatto di gomme usate

Il progetto di ricerca co-finanziato dall’Unione Europea mira a ottimizzare la riduzione del rumore e l’impatto ambientale complessivo.
A cura di Valeria Aiello
99 CONDIVISIONI
Immagine

Il rumore da traffico è la principale causa di inquinamento acustico nei centri urbani: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in Europa sono oltre 125 milioni le persone esposte quotidianamente a livelli eccessivi e per questo rischiano l’insorgenza di patologie e problemi di salute anche gravi. Una soluzione, sia in ambito urbano che extraurbano, arriva dall’impiego di asfalti fonoassorbenti realizzati grazie all’aggiunta al bitume di polverino di gomma ottenuto da pneumatici usati. Queste pavimentazioni promettono di ridurre significativamente le emissioni sonore causate dai veicoli in transito, fino a dimezzare l’energia sonora che arriva all’orecchio umano.

A testare caratteristiche e opportunità di quella che sembra essere la potenziale soluzione al problema è il progetto Nereide (Noise Efficiently REduced by recycleD pavements – rumore ridotto efficacemente con "asfalti riciclati"), programma co-finanziato dall’Unione Europea che punta all’ottimizzazione del beneficio acustico derivante dall’utilizzo di gomma riciclata e fresato di asfalto, un materiale ricavato dal recupero di vecchie pavimentazioni stradali, nonché alla riduzione dell’impatto ambientale complessivo. Nel dettaglio, oltre alla riduzione dell’inquinamento acustico per il quale si attende una riduzione di almeno 5 decibel rispetto alle attuali pavimentazioni stradali, il progetto mira alla riduzione dello smaltimento dei rifiuti e dell’inquinamento atmosferico causato dalla realizzazione delle pavimentazioni stesse, oltre che a migliorare la sicurezza stradale dall’ottenimento di superfici drenanti e ben strutturate, in grado di aumentare del 20% l’attrito su strada.

Capofila del progetto è il Dipartimento di Ingegneria civile e industriale dell’Università di Pisa, affiancato dall’Arpat (l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana) il centro di ricerca belga Brrc (Belgian Road Research Centre), la società consortile senza scopo di lucro Ecopneus, l'Istituto di acustica e sensoristica "Orso Mario Corbino" e la Regione Toscana. Nell’ambito del progetto saranno posati oltre 5.250 metri di nuove superfici stradali, di cui 5.200 nella sola Toscana e il resto in Belgio, con percentuali di asfalto reciclato dal 35 al 50%. In Toscana i siti saranno scelti tra le strade regionali per le quali è previsto un piano di risanamento acustico. Nel corso della sperimentazione, verranno inoltre messe a punto nuove tecniche di misurazioni acustiche che dovranno garantire una maggiore affidabilità dei risultati di monitoraggio delle emissioni sonore. A verificare l’efficacia acustica sarà l’Arpat, il cui impegno sarà quello di constatare la realizzazione e coadiuvare l’elaborazione di specifiche linee guida per il monitoraggio, lo sviluppo e la validazione della procedura. La conclusione del progetto è prevista per marzo 2020.

99 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views