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Superbike Portimao: Gara 1 a un grande Marco Melandri

Marco Melandri è il vincitore di gara 1. Una gara condotta magistralmente porta l’italiano nuovamente in corsa per il mondiale. Secondo Guintoli e terzo Sykes.
A cura di Fabrizio Carrubba
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Bastano pochi giri di gara 1 per capire che l'orientameno del mondiale al sesto round sta prendendo una direzione diversa rispetto all'avvio di stagione. Se ad inizio campionato le Aprilia erano le moto di riferimento, con Guintoli leader del mondiale nonostante un'unica vittoria e Laverty sempre protagonista, con 3 manches vinte, ora non si può negare la consistenza e la forza di una Kawasaki in costante crescita con il suo pilota di punta, Tom Sykes. Il doppio successo di Donington non ha fatto altro che aumentare la dose di carica mentale che occorre per domare i bolidi derivati dalla produzione di serie e dopo essere una costante nelle qualifiche, conquistando ben cinque superpole nel corso della stagione, ormai Sykes manifesta la lucidità necessaria per poter puntare alla vittoria del titolo. Ma la vera sorpresa arriva dal nostro Marco Melandri, che torna vincitore dopo Monza e si riporta in corsa per il titolo mondiale.

Gara 1 parte con Sykes subito veloce, seguito dal gruppetto dei più veloci in qualifica, ovvero Laverty, Rea, Melandri e Guintoli, che in pochi giri formano un trenino capace di allungare rispetto agli inseguitori. La lotta tra Laverty e Melandri accende i primi giri, con un paio di scambi di posizione derivanti da sorpassi e controsorpassi  nel giro di poche curve. Nel gruppo degli inseguitori sono invece Giugliano e Baz, sulla seconda Kawasaki ufficiale, a dare spettacolo, fino a quando, al sesto giro, il pilota italiano perde il posteriore e finisce la sua corsa nella ghiaia. In testa alla corsa Laverty prende il comando, con un attento Sykes che tiene il passo dell'ufficiale Aprilia, mentre Jonathan Rea, su Honda, perde il contatto con il gruppo di testa a causa di un dritto. Marco Melandri controlla in terza posizione.

Colpo di scena al dodicesimo passaggio, proprio sul traguardo il motore dell'Aprilia di Laverty cede di colpo con una gran fumata, con Sykes che è costretto a cambiare traettoria per evitare l'olio perso dalla moto italiana. Ne approfitta subito Melandri che si porta al comando, portandosi dietro due avversari sicuramente scomodi da gestire: Sykes e Guintoli. La scelta di gomme di Melandri potrebbe essere la chiave di lettura di tutta gara 1. E' infatti l'unico pilota a montare una morbida all'anteriore, più per ovviare ai noti problemi di chattering, piuttosto che pensare alla gestione gara.

Il diciasettesimo giro diventa decisivo. In fondo al rettilineo d'arrivo Sykes allunga una staccata da brivido, portando Melandri ad allargare pericolosamente sul cordolo. Sykes conquista la prima posizione e Melandri, costretto ad uscire di traettoria, retrocede in terza posizione. Sykes sbaglia l'impostazione della curva successiva, consentendo al ravennate di ricucire il distacco e riagganciarsi al duo di testa formato dal pilota Kawasaki e da Guintoli. Il francese rompe gli indugi, sorpassa Sykes e si porta in scia Melandri. La Kawasaki sembra perdere terreno e Melandri a 4 giri dal termine infila all'interno Guintoli che risponde prontamente. Le posizione si scambiano per un paio di curve con il pilota Aprilia che sembra avere la meglio ed allungare sulla BMW dell'italiano. Ultimo giro con Melandri che prende il comando della corsa alla prima staccata. Guintoli ci riprova, passa, sbaglia e Melandri allunga. All'ultima curva Guintoli prova una traettoria più esterna che lo proietta velocissimo sul rettilineo. L'arrivo in volata premia un grande Melandri per soli 7 millesimi.

Marco Melandri: "E stata una gara esagerata. La pista è difficile, con buche e vento. Faticavo nelle zone dove serviva trazione, ma ho saputo tenere duro e contenere un Guintoli molto forte. Ringrazio tutto il team per il lavoro svolto".

Ordine d'arrivo Gara 1:

1. Marco Melandri (BMW Motorrad GoldBet SBK) BMW S1000 RR 38'12.447
2. Sylvain Guintoli (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 38'12.454
3. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 38'16.671
4. Leon Camier (Fixi Crescent Suzuki) Suzuki GSX-R1000 38'21.926
5. Loris Baz (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 38'24.504
6. Chaz Davies (BMW Motorrad GoldBet SBK) BMW S1000 RR 38'29.057
7. Michel Fabrizio (Red Devils Roma) Aprilia RSV4 Factory 38'33.797
8. Jules Cluzel (Fixi Crescent Suzuki) Suzuki GSX-R1000 38'34.784
9. Carlos Checa (Team Ducati Alstare) Ducati 1199 Panigale R 38'36.109
10. Federico Sandi (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 39'39.442
11. Vittorio Iannuzzo (Grillini Dentalmatic SBK) BMW S1000 RR 39'39.566
12. Ivan Clementi (HTM Racing) BMW S1000 RR 39'41.543
13. Max Neukirchner (MR-Racing) Ducati 1199 Panigale R 38'36.153
RT. Ayrton Badovini (Team Ducati Alstare) Ducati 1199 Panigale R 33'35.596
RT. Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 19'02.014
RT. Leon Haslam (Pata Honda World Superbike) Honda CBR1000RR 16'03.234
RT. Jonathan Rea (Pata Honda World Superbike) Honda CBR1000RR 13'51.476
RT. Alexander Lundh (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 10'48.699
RT. Davide Giugliano (Althea Racing) Aprilia RSV4 Factory 8'43.052
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