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Suppo: “Stoner al posto di Pedrosa? C’è Aoyama ma aspettiamo”

“Nel malaugurato caso fosse necessario, sarà Hiroshi Aoyama a salire sulla Honda di Pedrosa” ha spiegato il team principal di HRC. Nel frattempo l’australiano era in Argentina per sostenere Villopoto nel MXGP.
A cura di Valeria Aiello
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Dani Pedrosa non ha avuto nemmeno il tempo di annunciare il ritiro dalle corse a tempo indeterminato che nell’aria aleggia un nome per la sua sostituzione, quello di Casey Stoner. L’asso australiano che ha appeso il casco al chiodo alla fine della stagione 2012, in questi 3 anni di assenza dal mondiale ha continuato a far parlare di sé per il tentativo di correre con le auto, poi per il suo libro autobiografico, poi per la passione per la pesca, per il ruolo di collaudatore per HRC, per la partecipazione alla 8 ore di Suzuka.

Ma quando a Losail il dramma dello spagnolo faceva da cornice al successo tricolore di Valentino Rossi e della Ducati di Andrea Dovizioso e Andrea Iannone, Casey Stoner era tutt’altro che interessato alle vicende della MotoGP. Il due volte iridato era in Argentina, per seguire il round del mondiale motocross e sostenere la sfida del suo amico Ryan Villopoto all’otto volte iridato Tony Cairoli. Della possibilità di tornare in MotoGP nemmeno l’ombra mentre sul suo profilo Twitter spuntavano alcune foto del weekend in Patagonia, in compagnia di Villopoto, tra barbecue e battute di pesca.

A spegnere l’entusiasmo per il ritorno del 29enne australiano in MotoGP è Livio Suppo che questa mattina ha spiegato che HRC non ha preso ancora nessuna decisione. “Qualora, nel malaugurato caso fosse necessario, sarà Hiroshi Aoyama a salire sulla Honda di Pedrosa, ma aspettiamo perché ovviamente ogni circuito presenta problemi diversi” ha detto il team principal HRC che tuttavia non ha escluso l’eventualità di una possibile partecipazione di Pedrosa al GP delle Americhe.

Il circuito di Austin e Rio Hondo sono meno impegnativi di Losail. Dani ha parlato con il dottor Mir che gli aveva detto che una nuova operazione avrebbe potuto peggiorare la situazione. C’è solo uno specialista che adotta un’altra tecnica ma è molto invasiva. In questo momento, è meglio parlare di nuovo con i medici e vedere cosa succederà per Austin”.

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