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Suv vs City Car: pro e contro

Nelle nostre città si stanno imponendo sempre più. Andiamo ad analizzare pro e contro delle due categorie di auto.
A cura di Matteo Vana
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Le nostre città sono piene di ogni forma di veicolo: automobili, ciclomotori, biciclette, tricicli, autobus e tram; una jungla variopinta e variegata dove ognuno è riuscito a ritagliarsi i propri spazi. Ogni mezzo ha le proprie caratteristiche, le sue caratteristiche e in questo mare di mezzi di locomozione non c'è che l'imbarazzo della scelta. Due specie di automobili, però, stanno attirando particolarmente l'attenzione negli ultimi anni: le city car e i Suv. Analizziamo insieme pro e contro delle due.

City car, agilità e praticità

In natura esistono forme di vita piccole ma intelligentissime, che sono riuscite a sopravvivere sfruttando al meglio le proprie caratteristiche. Nel mondo delle auto è questo il caso delle citycar.

Piccole e manegevoli. E' la vera forza di questa categoria di vetture che sta colonizzando le città italiane e non solo. Le dimensioni ridotte le rendono perfette per l'ambiente urbano in cui è vitale svicolare nel traffico e rubare tempo ai mille impegni della giornata.

Facilità di parcheggio. Quante volte sarà capitato di girare senza sosta per trovare un posto in cui parcheggiare? Le citycar non hanno certo questa difficoltà: gli spazi ristretti bastano e avanzano per loro, un bel guadagno in salute e tempo.

Prezzo. Anche il portafoglio vuole la sua parte. Le city car, soprattutto quelle di ultima generazione, rappresentano il compromesso ideale per chi vuole spendere il giusto senza rinunciare alle comodità necessarie.

Scarse capacità di carico. Non si può avere tutto: le scarse dimensioni da un lato sono ottimali in un ambiente caotico come le grandi città, dall'altra però penalizzano molto la capacità di carico del mezzo. Difficile pensare di portare l'intera famiglia in vacanza per una settimana e stare comodi durante il viaggio.

Suv, fate largo che passiamo noi

In una ambiente ostile la maggior parte delle volte è il più grande e il più forte a trionfare. I Suv (acronimo di Sport Utility Vehicle) non fanno eccezione: all'inizio erano visti come elefanti in una cristalleria, ora però sono gli elefanti stessi, grazie anche al lavoro dei costruttori che li hanno trasformati da fuoristrada a berline con assetto rialzato, ad aver trovato in loro posto nelle jungle cittadine.

Dimensioni rassicuranti. E' la forza di queste vetture. I Suv sono grandi, potenti, ci si sente sempre al sicuro. Come quando da piccoli ci stringevano e noi ci sentivamo invincibili.

La posizione di guida. Essere padroni della strada, non indietreggiare davanti a nulla. Questo è quello che pensiamo quando ci sediamo alla guida: la posizione rialzata assicura una visuale perfetta e ci conferisce una sensazione di immortalità, ma meglio non abusarne.

Comodità. Interni spaziosi e la maggior parte delle volte lussuosi, sedili che sembrano poltrone. Se a questo si aggiunge la comodità e la possibilità di affrontare un viaggio con molte valigie al seguito è facile capire il motivo per il quale anche il gentil sesso ne sia affascinato.

Misure extralarge. Non saranno agili negli spazi stretti, difficile immaginarseli nelle viette di Trastevere mentre cercano un post in cui parcheggiare oppure sperare di passare inosservati passando davanti al locale di turno in cui tutti stanno facendo l'aperitivo; la discrezione non è certo il loro punto forte.

Alla fine tutto si paga. Nulla è gratis a questo mondo, i Suv non fanno eccezione. Purtroppo la comodità, così come la voglia di rimanere impressi nell'immaginario collettivo, si pagano. Sia dal concessionario che al rifornimento.

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