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The Italian Job, la Lamborghini Miura del film ritrovata 46 anni dopo

Nella memorabile sequenza di apertura della pellicola del 1969, la supersportiva era spinta in un burrone dalla mafia, andando completamente distrutta. La Lamborghini Miura è stata ritrovata e acquistata da due imprenditori britannici.
A cura di Valeria Aiello
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È la protagonista di una delle sequenze di apertura più memorabili della storia del cinema. Una splendida Lamborghini Miura attraversa le Alpi prima di entrare in una galleria. Ma all’uscita, la mafia ferma la sua corsa con un’esplosione in quella che è una delle scene più strazianti per gli appassionati: la Miura è portata fuori dal tunnel e spinta in un burrone dove rotola fino a distruggersi, seguita da una corona di fiori. I milioni di spettatori che hanno visto la pellicola del 1969 si saranno fatti un’idea sulle condizioni della sportiva che ribaltandosi più volte finisce per distruggersi totalmente, terminando il volo in un fiume.

A riportare a galla la Lamborghini Miura P400 di The Italian Job ci ha pensato il Daily Mail che ha rivelato che la sportiva della casa del Toro è stata trovata in ottime condizioni e vale più di un milione di sterline. Descritta come “Il Santo Graal delle supercar”, la Miura è stata rintracciata da due uomini d’affari britannici. Uno dei due proprietari della Lamborghini Miura, Iain Tyrrel, ha saputo della sportiva lo scorso Natale e inizialmente si era detto scettico “perché nessuno la aveva vista per 46 anni” ha spiegato l’uomo, “Ma la mia fonte era attendibile, così ho cominciato a crederci”. Tyrrel è stato invitato a visionare la Miura a Parigi, in un parcheggio sotterraneo, ed è venuto a conoscenza che la sequenza di apertura di Italian Job è stata realizzata utilizzando due auto – entrambe fornite dalla Lamborghini, e una era già sfasciata. È la prima auto, quella intatta, ad essere stata ritrovata. Il signor Tyrrel ha poi verificato la storia della vettura presso l’archivio Lamborghini e si è detto certo che si tratti della Miura utilizzata nelle riprese del film. “Esistono alcune caratteristiche all’interno della vettura che sono un’impronta digitale, un marchio di nascita che non possono essere sostituiti” ha spiegato.

Dalle ricerche Tyrrel ha scoperto che dopo le riprese la Miura era stata venduta a un concessionario. Il rivenditore ha poi venduto la Miura a un primo acquirente e dopo aver cambiato proprietario un paio di volte, era stata comprata dall’imprenditore italiano Norbetto Ferretti. Quest’ultimo passaggio ha portato a una notevole coincidenza nella storia, essendo Ferretti il figlio del concessionario che originariamente aveva comprato la sportiva dalla Lamborghini dopo le riprese di The Italian Job. Incredibilmente, sia lui che i precedenti proprietari sarebbero completamente ignari del ruolo della sportiva nel film. Il signor Tyrrel e il suo amico e co-proprietario della Lamborghini, Keith Ashworth mostrano con soddisfazione la loro Lamborghini Miura e non hanno escluso di venderla. Il suo valore, decisamente cresciuto in virtù della storia, potrebbe superare il milione di sterline.

Resta invece un mistero la sorte della seconda Miura, quella già sfasciata e spinta nel burrone. “Quando il team della produzione è sceso per recuperare i resti dell’auto il giorno dopo, la macchina era sparita, ovviamente era stata rubata”. Prodotta tra il 1966 e il 1973 su disegno di Marcello Gandini per Bertone, la Lamborghini Miura ha ridefinito il concetto di auto sportiva ed è accreditata per rilanciare la tendenza delle sportive biposto ad alte prestazioni. Nel 2004 Top Gear magazine l’ha votata come l’auto più cool del mondo.

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