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Trasformare la tua vecchia auto in un’elettrica? Ora si può

Il decreto che disciplina il passaggio di un veicolo a motore benzina o diesel in uno a trazione elettrica pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Definito il kit da utilizzare per la conversione.
A cura di Valeria Aiello
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Le auto, i veicoli storici, i furgoni omologati euro 0, euro 1 ed euro 2 con motore benzina o diesel potranno essere trasformati in veicoli elettrici. La procedura di trasformazione, il cosiddetto retrofit disciplinato dal Governo con decreto n. 219 del 31/12/2015 e pubblicato in GU serie generale n.7 del 11/01/2016, permette il passaggio da un veicolo immatricolato originariamente con motore termico ad uno a trazione elettrica.

Un passaggio necessario per regolamentare, come previsto dal nuovo Codice della Strada, le procedure per commutare – segnalano da Confartigianato Vicenza e Marca Trevigiana che hanno dato un contributo alla definizione della norma seguendo l’iter a Roma e Bruxelles.

Finora, tale possibilità era fortemente penalizzata dai costi della conversione, ancora troppo elevati rispetto alle aspettative del mercato: le principali cause erano proprio la mancanza di norme tecniche e gli ingenti oneri di omologazione.

Il decreto pone le basi per la trasformazione di un veicolo a motore termico in uno elettrico pone le basi per effettuare la conversione utilizzando un kit composto da motore elettrico, pacco batterie e interfaccia per la ricarica, in una procedura paragonabile a quella dell’attuale installazione di un impianto Gpl o metano. Il produttore del kit dovrà sottoporlo a omologazione e fornire le indicazioni per l’installazione. La conversione verrà poi effettuata dall’installatore che monterà l’impianto sul veicolo e lo sottoporrà alle visita e prova di collaudo della Motorizzazione per poter aggiornare la carta di circolazione.

“L’Italia gioca di anticipo rispetto al resto dei Paesi della Comunità Europea creando le condizioni per una soluzione innovativa ai problemi correlati ai continui sforamenti dei livelli di pm10 derivanti anche dalla circolazione delle auto – sottolinea Confartigianato in un comunicato – Uno strumento di rilevante importanza per la diffusione della mobilità sostenibile che può fungere anche da stimolo per l’accelerazione della messa sul mercato di auto pulite, ecologiche e ad emissioni zero”.

L’attività di ‘retrofit’ può essere svolta completamente all’interno di una singola autofficina, portandole valore aggiunto – ha aggiunto Severino Dal Bo, presidente degli autoriparatori di Confartigianato Marca Trevigiana.

Una dimostrazione della fattibilità è arrivata dal progetto “Reborn-trasforma la tua auto” nato dalla collaborazione tra Confartigianato Treviso e Vicenza, attraverso una rete di imprese artigiane dei settori autoriparazione che ha portato alla prototipizzazione di una Fiat Panda in un veicolo elettrico, omologata e funzionante, che ha circolato per le strade di Milano in occasione di Expo. Il risultato è un’auto molto silenziosa e economica, che percorre circa 100 km a un costo che si aggira tra i 2 e i 3 euro.

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