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Valentino Rossi: “Titolo rubato nel 2015, Marquez imbarazzante”

Nonostante la pace con lo spagnolo arrivata a Barcellona, il pesarese non dimentica il difficile epilogo della passata stagione: “Quanto accaduto nelle ultime tre gare dello scorso anno è stato vergognoso. La mia reazione è stata di rabbia ed è stato difficile trasformare quelle sensazioni in energia positiva”.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi / Getty
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Valentino Rossi non dimentica l’amaro epilogo della passata stagione e in una intervista al BT Sport è tornato a parlare delle ultime tre gare del 2015, attaccando pesantemente Marc Marquez e Jorge Lorenzo. “È molto chiaro che lo scorso anno mi hanno rubato il titolo e ci sono rimasto molto male” ha ribadito il campione di Tavullia. “Lo hanno fatto in un modo che nessuno se lo sarebbe mai immaginato. Quando si raggiungono i 320 punti, nove volte su dieci si diventa campione”. Il pesarese ha poi puntato il dito contro di due spagnoli. “A parte questo, prima delle ultime tre gare, Lorenzo avrebbe meritato di vincere anche perché era riuscito ad arrivare due volte primo più del sottoscritto. Ma quello che è successo nelle ultime tre gare è stato incredibile e il comportamento di Marquez è stato imbarazzante, vergognoso”.

Rossi: "Quest'anno troppi errori, difficile reagire"

A ormai un anno di distanza dalla gara di Phillip Island, dopo la quale il pesarese lamentò il trattamento riservatogli da Marquez e il successivo Gp di Sepang, in cui la rabbia del pesarese esplose nel famigerato “calcio” allo spagnolo, il due volte iridato della Honda viaggia con un margine di 52 punti di vantaggio sul ‘dottore’, un gap davvero difficile da colmare a quattro gare dall’ultima gara. A minare la stagione del pesarese, non solo la sfortuna di aver rotto il motore al Mugello che gli ha fatto perdere 25 punti di una vittoria che era decisamente alla sua portata, ma anche una serie di errori, a partire da quello di Austin al ritardato nel rientro ai box per il cambio moto ad Sachsenring, passando per la caduta nel Gp di Assen. “La mia prima reazione è stata di essere arrabbiato, ero nervoso, ho fatto errori e questo è pericoloso perché devi lottare con gli altri ragazzi. La cosa difficile è stata trasformare quelle sensazioni in energia positiva e in uno stimolo per il futuro”.

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