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Verso il GP di Cina, lo scorso anno Rosberg chiuse davanti a Vettel

Nel 2016 sul circuito di Shanghai il tedesco della Mercedes, che diventerà poi campione del mondo, conquistò la vittoria sul connazionale della Ferrari. Per Seb fu una gara molto nervosa: prima andò a sbattere contro Raikkonen, poi rimontando riuscì a superare Kyviat per il secondo posto con il quale ebbe un’animata discussione nel post-gara.
A cura di Michele Mazzeo
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Archiviato l’esordio australiano della nuova stagione della Formula 1, conclusosi con il ritorno alla vittoria di Sebastian Vettel e della Ferrari a distanza di quasi due anni dall’ultima volta, l’intero Circus è pronto a trasferirsi in Cina, dove il 9 aprile andrà in scena la seconda prova del Campionato Mondiale sul circuito di Shanghai. Nell’attesa andiamo a vedere come è andata a finire l’ultima edizione del GP sotto la Grande Muraglia, vale a dire quello valevole come terza prova della scorsa stagione, disputatosi il 17 aprile 2016.

Podio GP Cina 2016

Il “solito” dominio Mercedes

Dopo le prime due gare in Australia e in Barehin, che avevano visto il dominio dei piloti Mercedes, entrambe vinte da Nico Rosberg con il compagno di scuderia Lewis Hamilton secondo a Melbourne e terzo a Manama, il Circus si trasferì in Oriente per il Gran Premio di Cina. Già dalle prime prove libere del venerdì l’impressione generale fu quella che anche sotto la Grande Muraglia si sarebbe assistito all’ennesimo show delle Frecce d’Argento, con il tedesco e il britannico nettamente più veloci del resto del gruppo.

Rosberg in pole, Hamilton al palo

Ma nelle qualifiche del sabato arrivò invece il colpo di scena. Rosberg conquistò agevolmente la pole position con un vantaggio di oltre mezzo secondo sugli inseguitori, ma non davanti al compagno di squadra, bensì Daniel Ricciardo con la sua Red Bull, seguito dalle Ferrari di Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel. Lewis Hamilton infatti, dopo esser stato disturbato da un'altra vettura nel corso del suo primo tentativo, fu poi costretto ad abbandonare la sessione per problemi tecnici all’ERS della sua, non riuscendo così a qualificarsi per la seconda fase e partirà quindi in gara dall’ultima casella della griglia.

La concitata partenza di Shanghai

La domenica la corsa si fece subito emozionante con l’australiano Ricciardo che scattò benissimo al semaforo e sorpassò Rosberg prendendo dunque il comando della gara, mentre alle loro spalle le due Ferrari si toccarono, con Vettel che urtò la monoposto di Raikkonen dopo esser stato costretto ad allargare la propria traiettoria a causa di un attacco di Kvjat sull’altra Red Bull. In fondo al gruppo invece Hamilton finì fuori pista, riuscendo però a rientrarci immediatamente e dunque a continuare la gara. Anche se sia il finlandese della casa di Maranello che il britannico della scuderia teutonica furono costretti a rientrare ai box per sostituire il musetto danneggiato.

Lo sfortunato Ricciardo rimescola le carte

Davanti intanto andò in scena un bel duello tra Rosberg e Ricciardo, con il primo che al terzo giro riconquistò la leadership mentre il secondo sul lungo rettilineo del circuito cinese si vide esplodere una gomma per una foratura dovuta ad un detrito. Il driver della Red Bull fu costretto così ad abbandonare i propri sogni di vittoria, mentre la direzione di gara decise di inviare in pista la safety car per consentire agli addetti di ripulire quel tratto di pista.  Quasi tutti i piloti ne approfittarono allora per effettuare un pit-stop e Vettel riuscì anche a sostituire il musetto della sua Ferrari danneggiato al via nello scontro con il compagno di squadra.

Il valzer delle soste favorisce Kvjat e Vettel

Ovviamente tutte le posizioni si rimescolarono e alla ripartenza Rosberg comandava davanti a Felipe Massa, Fernando Alonso, Pascal Wehrlein, Esteban Gutierrez e Daniil Kvjat, con quest’ultimo che in sole quattro tornate riuscì a portarsi in seconda posizione. Altrettanto rapida la rimonta di Vettel che dal dodicesimo posto passò al quarto in soli cinque giri. Terminato il giro di soste ai box la graduatoria vede sempre il tedesco della Mercedes in testa, seguito da Kvjat e, nell’ordine, Vettel, Button, Perez, Massa e Bottas. Da qui però ci furono una batteria di sorpassi in serie che rivoluzionarono ulteriormente le prime posizioni.

Rosberg imprendibile per Vettel d’argento

E così dopo l’ultimo tranche di pit-stop Rosberg, che ormai aveva accumulato un vantaggio enorme sugli inseguitori, riuscì a conquistare la sua terza vittoria consecutiva stagionale, davanti al connazionale della Ferrari che al 37° passaggio riuscì a superare il russo della Red Bull che chiuse dunque salendo sul terzo gradino del podio (con tanto di animata discussione post gara tra i due). Per il pilota della Mercedes si trattò inoltre del sesto successo di fila conteggiando anche gli ultimi tre GP dell’anno precedente e della diciassettesima vittoria in Formula che, in quel momento, lo fecero diventare il pilota col maggior numero di successi senza aver conquistato il titolo iridato (che arriverà poi al termine della stagione). Quarto invece terminò Ricciardo con l’altra Red Bull che precedette Raikkonen (anche lui autore di una buona rimonta nel finale di gara) e Massa. Solo settimo Lewis Hamilton con l’altra monoposto della casa della stella a tre punte.

https://www.youtube.com/watch?v=-t-MeCZVXk4
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