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Vettel: “Spielberg, circuito molto corto dove ogni curva è importante”

Il tedesco della Ferrari alla vigilia del fine settimana al Red Bull Ring analizza le caratteristiche del tracciato austriaco: “Pista molto bella, con molti cambi di pendenza che rendono tutto più entusiasmante. Determinante trovare in fretta il ritmo, soprattutto in gara”. Clear: “Mix tra un circuito di potenza e uno ad alto carico aerodinamico. Avremo bisogno di reagire ed è quello che faremo”.
A cura di Valeria Aiello
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Sebastian Vettel / Getty
Sebastian Vettel / Getty

Archiviata la piazza d’onore di Baku, secondo posto consecutivo dopo quello colto in Canada e quinto podio stagionale, Sebastian Vettel è pronto a calarsi al volate della sua SF16-H per il Gp d’Austria al Red Bull Ring di Spielberg, in Austria, nona tappa del mondiale 2016. Sebbene sia rientrata nel calendario della Formula 1 nel 2014 dopo undici anni di assenza, la pista ha le sue due radici nell’Österreichring del 1969 che danno uno stile vecchia scuola al circuito austriaco. Lungo appena 4,3 km, è tra i tracciati più particolari della Formula 1 per i tanti cambi di elevazione e la rapida sequenza di curve tortuose e veloci. Lo scorso anno, a vincere fu Nico Rosberg, con una strategia a una sola sosta, anche se la gara venne influenzata dalla safety car nelle prime fasi. Il tedesco della Ferrari chiuse ai piedi del podio, dietro alla Mercedes di Lewis Hamilton e alla Williams di Felipe Massa.

Il tracciato è in mezzo alle montagne ed è davvero un bel posto – racconta Vettel a proposito del circuito austriaco – Per me l’Austria è un posto familiare e ho dei buoni ricordi del paese e non vedo l’ora di tornarci. La pista è molto bella, ci sono molto cambi di altitudine, salite e discese e questo rende tutto più entusiasmante. Intorno ci sono le montagne e quando si è fortunati, si vede anche la neve sulle cime

Il tempo può essere bello o brutto – aggiunge – comunque è un bel posto per correre: La zona è fantastica e credo che sia davvero bello essere tornati in Austria già da un paio di anni”

Il segreto per andare forte? Il tracciato austriaco è molto corto e non ci sono molte curve, quindi è fondamentale affrontare ognuna di esse nel modo migliore. Credo ce ne siano solo sette o otto in tutto, per cui è davvero importante concentrarsi su ogni singola curva.

Il giro è particolarmente corto, quindi se ne fanno molti, ed è importante trovare in fretta il ritmo, soprattutto durante la gara, perché se inizi con il piede sbagliato è difficile recuperare il giro, proprio perché è troppo breve.

Clear: "Avremo bisogno di reagire"

Il circuito di Spielberg è il primo dei sei tracciati con cui si completerà la fase europea della stagione. Ad analizzare le caratteristiche della pista e il programma di sviluppo che la Ferrari adotterà per la tappa in Stiria, è responsabile delle attività di pista del Cavallino, Jock Clear che fa il punto su difficoltà e strategie che verranno adottati nel fine settimana austriaco.

È un circuito impegnativo, molto diverso da Baku, dove siamo appena stati, ma anche molto diverso da Canada e Monaco – analizza Clear – Abbiamo quindi una serie di gare tutte differenti, ognuna con le sue difficoltà e per questo motivo, come sempre, cerchiamo di prepararci con nuove componenti, aggiornamenti ed assetti appositamente studiati per le difficoltà di ogni tracciato.

L’Austria è una pista molto semplice, con solo cinque vere curve ed alcuni lunghi rettilinei, un mix tra un circuito di potenza e uno ad alto carico aerodinamico – prosegue – Poi ci sono i cambi di pendenza. Il tracciato sale fino alla curva tre, poi scende alla quattro, cinque e sei. E poi si torna nel punto più basso, sul rettilineo dei box. Tutto questo contribuisce alla complessità del lavoro e anche al piacere di guida per i piloti. Penso che probabilmente sia uno dei circuiti che amiamo di più, e dove abbiamo visto delle belle gare. In più ci sono varie possibilità di sorpasso e questo non può che essere positivo per la gara.

In termini di sfida tecnica è una delle piste più corte e questo fa sì che anche i più piccoli dettagli abbiano un impatto significativo sul tempo sul giro – chiarisce il responsabile di pista – Si va alla ricerca di pochi centesimi su una percorrenza di poco più di un minuto: un minuto e 8 secondi è il tempo che prevediamo di fare in qualifica. Quei centesimi vanno trovati nelle curve e questa sarà la sfida per gli ingegneri. Arriviamo da un circuito, Baku, che ha diciannove curve e trovare margine in diciannove curve è ben diverso che trovarlo in solo cinque importanti variazioni. E questa è una sfida che ci piace.

Il circuito quest’anno è stato riasfaltato e ancora non sappiamo cosa aspettarci dal nuovo fondo stradale. Non sappiamo quale sarà l’impatto sulle gomme, ma questo vale per tutte le squadre. Forse ci si troverà in una situazione diversa rispetto all’anno scorso, forse le gomme avranno una vita più breve o più lunga, ma non possiamo rispondere a queste domande fino a venerdì, quando scenderemo in pista per le prove libere.

Avremo bisogno di reagire e questo è ciò che faremo, dovremo adattarci e trovare il tempo sul giro che fa la differenza tra venerdì e sabato, e per le qualifiche dovremo dare ai ragazzi una macchina forte. Nelle ultime gare, in questa fase, siamo migliorati e abbiamo fatto progressi in tutte e tre le sessioni. Abbiamo bisogno di farlo anche in Austria e di dare a Seb e Kimi la possibilità di lottare per stare in Q3 – conclude.

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