Viviane Senna: «Tutti colpevoli della morte di Ayrton»
"Tutti, tutti sono colpevoli di quella morte". Sono parole forti quelle usate dalla sorella di Ayrton Senna, Viviane, durante un'intervista all'agenzia Dpa. Sono passati vent'anni da quel tragico incidente che ha cambiato le regole della sicurezza in un mondo dove molti si sentivano immortali. Il primo maggio del 1994 Ayrton Senna e Roland Ratzenberger perdono la vita sul circuito del GP di San Marino a distanza di un giorno ed hanno segnato uno sorta di spartiacque nel mondo della Formula 1: "È stato necessario che morisse Ayrton, che morisse Ratzenberger, perchè si prendessero le misure che ci sarebbero dovute essere anche prima. Tutti sono colpevoli, tutti hanno avuto un ruolo. Se ci fossero state le condizioni appropriate, un elemento solo non avrebbe portato a questa conclusione", sono queste le parole di Viviane che oggi dirige la Fondazione Ayrton Senna. Ventiquattro ore di panico e di riflessione per uno sport che ha deciso di cambiare tutto a causa di due persone che hanno perso la vita sulle loro monoposto. Per questo motivo nel prossimo weekend a Imola verrà celebrato il tributo in omaggio al campione brasiliano e al collega austriaco Roland Ratzenberg ed è pronto ad accogliere appassionati e curiosi.
Viviane Senna parla di suo fratello come se l'avesse davanti: "Più che vincere tre campionati, più che essere un vincente e un pilota riconosciuto come speciale in tutto il mondo, credo che quello che la gente ammiri di più in lui sono i valori, gli atteggiamenti che ha avuto e che sono state la ragione di quelle vittorie. Cose come avere gli artigli, la determinazione, la voglia di non desistere mai, dare il meglio, dare il 300 percento in tutto quello che si fa, cercare la perfezione, sforzarsi moltissimo". Infine fa il suo endorsment sul possibile erede di Ayrton: "Lewis Hamilton mi ricorda molto Ayrton, perchè è anche un pilota molto veloce, audace e molto determinato".