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Volkswagen, perquisizioni Gdf nelle sedi italiane Vw e Lamborghini. Indagati i vertici

Perquisizioni della Guardi di Finanza nelle sedi Vw di Verona e Lamborghini a Bologna. A disporre le perquisizioni la procura di Verona che ipotizza il reato di frode in commercio. Nel registro degli indagati già alcuni nomi di vertici del management.
A cura di Valeria Aiello
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Scattate nelle ultime ore una serie di perquisizioni della Guarda di Finanza nella sede della Volkswagen Group di Verona e nella sede della Lamborghini, controllata del gruppo Volkswagen-Audi, a Bologna. A disporle è la procura di Verona che ipotizza il reato di frode in commercio. Nel registro degli indagati della procura che ha aperto un fascicolo sulle filiali italiane del colosso di Wolfsburg già alcuni nomi. Secondo quanto di apprende, si tratterebbe di quelli di alcune figure apicali del management.

L’indagine mira a verificare se i vertici italiani della casa automobilistica erano a conoscenza del software manipolato dei motori diesel, per la cui “correzione” il gruppo tedesco richiamerà circa 11 milioni di veicoli a partire dal prossimo anno. In Italia, il sono circa 648mila i veicoli coinvolti nello scandalo che dovranno tornare in officina, diciannove i modelli interessati ed equipaggiati con motore diesel tipo EA 189, cilindrate 1.2, 1.6 e 2.0 tra i diversi marchi del gruppo, Vw, Audi, Seat e Skoda, ma nessuno a marchio Lamborghini che, come noto, non equipaggia le sue supercar con i propulsori incriminati. Recentemente il gruppo Vw ha ammesso che per i motori più vecchi, l'intervento di correzione del software non sarà sufficiente a portare le emissioni di ossido di azoto, Nox, nei limiti di legge. Per questi ultimi si renderà necessario un ulteriore intervento hardware, una modifica meccanica che interesserà circa 3,6 milioni veicoli nella sola Europa.

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