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Volkswagen Scirocco-Top Gear: censurato il finto spot per inattinenza del suicidio

Top Gear costretto alla censura dall’Ofcom: il suicidio inscenato per la pubblicità della Volkswagen Scirocco non ha “alcuna giustificazione editoriale”.
A cura di Danilo Massa
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Volkswagen Scirocco TDI

Un uomo esce da un casinò, ha perso una fortuna, si capisce dai tratti del volto e dall'abbigliamento che testimonia una nottata di tribolazioni. Passarella tra auto lussuosissime che ricordano la sopravvenuta miseria e, come se non bastasse, una voce fuoricampo (ma non troppo: il protagonista la sente) ricorda che la sua vita privata non procede nel migliore dei modi. Basta: un colpo di pistola, il sangue che si proietta dall'altra parte del cranio.

Questo lo spot sulla Volkswagen Scirocco mandato in onda il 3 agosto dalla trasmissione inglese della Bbc dedicata al mondo delle auto, Top Gear. E l'Ofcom, l'autorità britannica preposta al controllo dei contenuti radio e televisivi, censura, accogliendo l'iniziativa protestataria di 50 telespettatori.

Dopo la scena del suicidio, la voce notava con rammarico: "se solo avesse atteso che fosse in vendita la nuova Scirocco TDI…". La finta pubblicità ricalca decisamente il carattere dell'intero format; anzi, il successo di Top Gear si è basato proprio su sull'eccesso, la provocazione e l'ironia.

Tuttavia, la cruenza delle immagini difficilmente è associabile al messaggio o, comunque, non ne giustifica la messa in onda. Questo deve essere stato il giudizio dell'Ofcom che ha sentenziato che le immagini del suicidio sono prive di "alcuna giustificazione editoriale".

Per Jeremy Clarkson, conduttore ed ideatore del programma, la censura della pubblicità della Scirocco… vale una pubblicità per Top Gear.

Danilo M.

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