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Volkswagen, in Italia “truccati” 648.458 diesel

Ufficializzato il numero dei veicoli coinvolti nello scandalo e che saranno richiamati. Diciannove i modelli coinvolti. Intanto Wolfsburg taglia tutto. Stop nello stabilimento di Salzgitter e altre misure al vaglio per contenere i costi. L’Australia minaccia multe fino a 700mila euro per ogni veicolo non a norma.
A cura di Valeria Aiello
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Oltre 600.000 diesel: ecco quanti sono in Italia le auto e i veicoli commerciali Volkswagen con motore diesel euro 5 che il gruppo richiamerà per risolvere il problema legato alle emissioni di inquinanti Nox oltre i limiti di legge. Per la precisione sono 648.458 unità, secondo quanto ufficializzato da Volkswagwen Italia, i veicoli che dovranno tornare in officina, così suddivisi per marca: Volkswagen 361.432 veicoli, Audi 197.421, Seat 35.348, Skoda 38.966 e Volkswagen veicoli commerciali 15.219. I modelli interessati dal richiamo sono quelli prodotti dal 2008 a oggi, equipaggiati con motore diesel tipo EA 189, cilindrate 1.2, 1.6 e 2.0. I proprietari del veicoli verranno avvisati, entro il mese di ottobre, con una lettera raccomandata, mentre sul sito ufficiale Volkswagen e quelli dei brand del gruppo sarà presto possibile ricercare il proprio veicolo attraverso il numero del telaio, per conoscere se è tra gli 11 milioni di veicoli nel mondo coinvolti dallo scandalo emissioni.

I modelli incriminati. Diciannove i diversi modelli che nel corso degli anni sono stati equipaggiati con il diesel tipo EA 189 Volkswagen. Per quanto riguarda il marchio Vw, i modelli sono il Maggiolino, Sharan, Touran, Golf VI (2008-2012), Passat VII (2010-2014) e Tiguan (2007-2015). Con lo stesso diesel, Audi equipaggiava i modelli A3, A4, A5, A6, TT, Q3 e Q5, mentre il marchio Seat la Leon, l’Altea e l’Alhambra. Skoda invece lo adottava su Yeti, Octavia e Superb.

Vw taglia costi e turni. Il Consiglio di sorveglianza Volkswagen ha annunciato di aver avviato provvedimenti immediati per arrivare a un rapido taglio dei costi. Tra le misure al vaglio dei dirigenti, c’è anche il fermo della produzione in alcuni stabilimenti, pur di evitare un downgrade dalle agenzie di rating che significherebbe un calo degli investimenti e un aumento del costo dei futuri finanziamenti. Preoccupazione, emersa già ieri, e che all’indomani del rimbalzo, trascina nuovamente in rosso il titolo sul listino di Francoforte. Un primo provvedimento riguarda l’impianto di Salzgitter, uno degli stabilimenti più rappresentativi della Bassa Sassonia, dove ogni giorno vengono prodotti circa 7mila motori benzina e diesel: un turno alla settimana è stato annullato come misura precauzionale. Sono circa 7.000 dipendenti che lavorano presso lo stabilimento tedesco.

Class action in arrivo anche in Australia. Le minacce per il gruppo di Wolfsburg non arrivano solo dal fronte Usa: dopo la Corea del Sud che ha annunciato il possibile richiamo di 120 mila veicoli nel Paese, anche l’Australia indaga sulla vicenda. In attesa che il colosso tedesco fornisca le stime esatte delle vetture coinvolte, le autorità australiane stanno pensando di infliggere una multa da 700mila euro (1,1 milioni di dollari australiani) per ogni dispositivo installato da Vw per falsificare i dati sulle emissioni.

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